Spettacolo
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Augusta, 16 luglio 2015 – Dopo i concerti estivi presso l'arena gattabuia della casa di reclusione, il coro del carcere formato dai detenuti, la Brucoli Swing band, si è  recato  "in trasferta" presso il centro utopia, luogo di aggregazione religiosa,   culturale e ricreativa che si trova a   a pochi chilometri dalla casa di reclusione.

Sono usciti per l’occasione, grazie ad un permesso orario concesso dai magistrati di sorveglianza dieci  dei trenta detenuti che formano il coro;  quelli che avendo scontato già una certa parte della pena possono avere accesso a questo tipo di beneficio, l'uscita dal carcere per alcuni giorni o, come in questo caso per alcune ore

Così, accompagnati da alcuni dei tanti volontari che frequentano il carcere  si sono recati ieri mattina al  centro, frequentato da tanti augustani, e  gestito da padre Angelo Saraceno, per trascorrere prima la mattinata assieme ai familiari, poi nel pomeriggio hanno preso parte ad un dibattito nel quale hanno reso la loro testimonianza di vita, ed infine, alle 20, diretti da Maria Grazia Morello, hanno fatto la loro performance, fatta di brani del oro repertorio, intermezzati dalle poesie napoletane di S.C. ergastolano che da anni ha intrapreso un percorso di reinserimento svolgendo anche attività lavorativa nel territorio di Augusta.  

Tantissimi gli spettatori, fra questi il direttore della casa di reclusione dottor Antonio Gelardi,  alcuni degli educatori che lavorano nel carcere, ed i familiari dei coristi, che si sono trattenuti per vedere i loro cari esibirsi 

Si tratta di  una esperienza che si ripete, già due anni fa il centro aveva ospitato il coro. Alla fine del concerto, nel salutare il pubblico, Maria Grazia Morello ha dato appuntamento a tutti ai concerti che si svolgeranno come da tradizione nel mese di Dicembre presso la casa di reclusione. I detenuti hanno fatto poi rientro, prima della mezzanotte, ora di scadenza del permesso in carcere. 

 

Antonio Gelardi direttore casa reclusione Augusta 

 

 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry