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#Ragusa, 30 novembre 2015 – «Avete un sogno da realizzare?». Questa è la domanda “choc” che Andrea Devincenzi, campione paralimpico di ciclismo e triathlon, ha formulato ai ragazzi delle classi terze dell’ Istituto Comprensivo “F. Crispi”  e alle quarte ginnasiali del Liceo Classico “Umberto I” di Ragusa, riuniti nell’auditorium del liceo. 

Martedì 17 novembre u. s., l’ atleta ha parlato con molta spontaneità e passione della sua vita, del coraggio con cui a 17 anni, amputata la gamba sinistra, dopo un incidente stradale, si è trovato ad un bivio ed ha imboccato la strada del coraggio, della determinazione, mettendosi in gioco, riprendendo in mano le fila della sua vita, tirando fuori tutte le sue risorse positive. Ha deciso di studiare musica, prima, diventando un bravo sassofonista, suonando in un gruppo musicale per oltre duecento concerti, e dedicandosi, poi, al ciclismo. 

La sua è una bici normale, così racconta  Andrea Devincenzi  e quindi si è sottoposto a duri allenamenti, misurandosi giorno dopo giorno con le sue forze, cercando di superare i traguardi che lui stesso si prefissava. Ha partecipato a diverse “imprese”, ha sfidato le montagne, il freddo, le asprezze della natura nel giro in India, riuscendo a raggiungere il traguardo dopo un percorso impervio di oltre 700 km, sulla strada carrozzabile più alta al mondo  che congiunge  la cittadina di Manali a quella di Lem, nella regione del Ladahk, ad una quota di 5602 m, raggiungendo la vetta transitabile più alta al mondo, il Khandeng La. Inoltre, Andrea dice ai nostri ragazzi  che spesso le barriere sono mentali e che quelle fisiche si possono superare con la forza di volontà, con la caparbietà, la costanza e l’ impegno. Ma le sue mete si spostano sempre in avanti e decide di partecipare ad una manifestazione  che si disputa ogni quattro anni: Parigi Brest Parigi, sviluppata in una distanza di 1230 Km, manifestazione che viene denominata l’ Olimpiade delle Randanee”. Gli atleti possono percorrere il tragitto in 80 o 90 km, ma il nostro campione sbalordisce tutti completando l’ ardua impresa in soli 72 ore. Andrea riesce a catturare l’ attenzione dei presenti in sala raccontando della sua vita privata, è sposato, ha due splendide bambine e dedica tutto il suo impegno alla formazione degli atleti e per il sostegno degli stessi lavorando come mental coach. Infine lui vuole comunicare a tutti i giovani che nella vita si può riuscire anche quando le avversità sembrano insormontabili e proprio con questo spirito , da più di un anno, dall’ottobre del 2014, con il “PROGETTO 22”, ha intrapreso un viaggio denominato “1° GIRO D’ ITALIA FORMATIVO” in cui ,di mattina, incontrando i ragazzi delle scuole, comunica loro il suo messaggio di vita e di speranza e, di pomeriggio, si sposta con la sua bici di città in città. 

Numerose le domande formulate dagli alunni, catturati dalle sue parole e incuriositi dalle immagini  da lui proposte. Un  ringraziamento speciale, quindi, da tutti gli intervenuti, dirigenti, docenti e alunni, al nostro Campione, “messaggero di sogni”, per averci comunicato la sua forza, il suo amore per la vita e per la famiglia,l’ attaccamento ai valori quali il coraggio, la disponibilità, la solidarietà, l’ impegno, l’ onestà…valori che danno senso alla vita e per i quali vale la pena vivere la vita, bene e fino in fondo! Infine, per dirla con Virginia Sater, terapista familiare”La vita non è quella che dovrebbe essere. E’ quella che è! E’ il modo in cui l’ affronti che fa la differenza! Andrea Devincenzi, con la sua vita e il suo impegno, testimonia ogni giorno la “differenza”! 

Grazie Andrea, sei un vero “campione”di vita e di speranza!

 

Giovanna Vindigni

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry