Editoriali
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Scicli, 27 dicembre 2016 – Cicas come quella della foto le ha fatte mettere il sindaco del Comune di Scicli, Enzo Giannone, per ornamento, per protezione (lo suggeriscono anche le nuove disposizioni del Prefetto, dopo i vili attentati di Nizza, Berlino...).

Questa notte idioti, imbecilli, incivili, barbari, e metteteci altre parole se volete, le hanno squartate, non sappiamo a quale scopo senza senso, solo per inciviltà e delinquenza, crediamo.

«Stavolta – dice il sindaco – gli imbecilli hanno colpito, di notte, nel cuore della città, danneggiando i vasi posti in via F. MORMINO PENNA come barriera per ragioni di sicurezza, su precisa indicazione della polizia municipale dopo nota prefettizia.
Oltre che condannare gli imbecilli che hanno compiuto il vile atto, invito a riflettere anche qualche solone che ha scritto parole senza senso su quei vasi sui social negli ultimi giorni.
Essendo fuori Scicli per serie ragioni personali, sono davvero amareggiato e deluso. Ho appena dato mandato di fare denuncia se ne esistono i presupposti.
Rifletterò a lungo in questi giorni, dal luogo in cui mi trovo, su questi fatti, chiaro segnale di disagio, ma anche sulla mentalità cupa, disfattista, fomentatrice, dannosa per la comunità, di certi ambienti della città. 
Poiché Scicli è ripartita, non ci sarà spazio ne per l'uno né per l'altro.  
Proprio in via Penna, ieri sera, in occasione del Natale di Scicli, i giovani hanno organizzato un bellissimo evento con un concerto che mi hanno riferito abbia fatto registrare migliaia di presenze, anche da fuori Scicli. Questa è la nostra Scicli, la Scicli per cui ci siamo impegnati e che, tutti insieme, renderemo sempre migliore.
»

Siamo d'accordo con lui, quando parla di oscuri ottusi fomentatori. Bisognerebbe indagare anche su questo. Ma in ogni caso, certamente, bisogna riflettere su quali disagi spingano alcuni (per fortuna pochi) – giovani o meno giovani – ad accanirsi così sulle cose pubbliche, che sono di tutti, anche di loro stessi, delle loro famiglie che pagano le tasse. Perché aleggia troppo spesso l'errata convinzione che le cose "pubbliche" siano "res nullius", cosa di nessuno, e invece è proprio il contrario: non sono "di nessuno", né del sindaco, né del Comune; sono "di tutti", anche dell'imbecille di turno che spacca i vasi e le piante, credendo di far danno a chissà chi, ma in fondo lo fa anche a se stesso.

Saranno forse gli stessi (ma non importa) che periodicamente vandalizzano San Matteo o altri luoghi storici e culturali, sarà certo gente che la cultura e la storia millenaria di questa bella città non la ama, non la capisce...

Ma non vinceranno, non può prevalere una minoranza di imbecilli incivili su una grande popolazione civile e laboriosa che di recente ha riconquistato la sua democratica amministrazione.

Questa nostra società europea soffre di tumori gravi, antidemocratici, anti-europeisti, incivili, asociali, ma come tutte le malattie anche questi "tumori" vanno sradicati, estirpati, recisi, con tutti i mezzi che la civiltà offre: convivenza, accoglienza, democrazia, ordine, cultura, amore. Armi potenti che vincono l'inciviltà e la delinquenza.

L'appello che facciamo è ai cittadini onesti: isoliamo quei vandali, allontaniamoli dal tessuto sociale di una Scicli onesta e civile, perché non fanno parte del nostro popolo e della gente onesta che lavora e si diverte, che opera, studia, ama, produce cultura e divertimento, e non tollera solo gli intolleranti e i vandali.

Vadano avanti sindaco e assessori, e non si facciano intimorire da sparuti gruppi di persone indegne della civile convivenza.

 

Salvo Micciché

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry