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Abusi e sofferenza: nasce nella Diocesi di Noto l’Ufficio pastorale per le fragilità. È il primo in Italia. Voluto dal vescovo Antonio Staglianò; direttore sarà don Fortunato di Noto 

 

Noto (Siracusa), 27 dicembre 2016 – “L’Ufficio Pastorale per le Fragilità si occuperà dell’ Ascolto e dell’accoglienza per coloro che si trovano in situazioni di sofferenza legate a: abusi sessuali, abusi fisici, maltrattamento, adescamento online, nuove dipendenze comportamentali (cyber-dipendenza, ludopatie), problemi nelle relazioni familiari, malattia.

Alla luce del Motu proprio di Papa Francesco: “Come una Chiesa amorevole” e che invitava i Vescovi ad essere “diligenti nel proteggere che sono i più deboli tra le persone a loro affidate”. 

Lo Statuto è stato firmato il 25 dicembre, giorno del Natale, dal Vescovo di Noto, Mons. Antonio Staglianò, di cui il Direttore è don Fortunato Di Noto, vicario foraneo di Avola, parroco moderatore e fondatore di Meter onlus.

 

È il primo in Italia

È, nel panorama della Chiesa Italiana, il primo Ufficio pastorale per le fragilità, istituito nella Diocesi di Noto, fortemente voluto dal Vescovo Staglianò, consapevole che una delle missioni della Chiesa è l’accoglienza degli ultimi e intende rafforzare e rendere operativo l’impegno per la protezione dei minori contro ogni forma di abuso e nell’accoglienza delle fragilità umane in genere, che devono essere appunto accolte, aiutate, comprese e accompagnate in un percorso di sana e seria guarigione per le persone vulnerabili.

È stato chiesto a don Fortunato Di Noto, parroco e fondatore di Meter onlus di coordinare le attività e avviare i servizi di aiuto, accoglienza e assistenza per coloro che si trovano in situazioni di sofferenza. 

 

Ne parla Mons. Staglianò

È lo stesso Vescovo Staglianò, che nel presentare questo nuovo Ufficio Pastorale dichiara, spiega le ragioni e la profondità del servizio per coloro che si trovano in situazioni di sofferenza: “La fragilità diffusa degli umani si può rappresentare con la condizione del cerbiatto ferito che guarda il cacciatore con il fucile puntato per finirlo.

L’ufficio diocesano per la fragilità nasce a Natale perché a Natale tutti noi esseri umani fragili veniamo a sapere che esiste uno sguardo totalmente diverso da quello del cacciatore: è lo sguardo del piccolo della grotta di Betlemme che rivela lo sguardo misericordioso del Padre, lo sguardo dell’amore che non giudica per abbattere, ma giudica per aver cura, farsi carico della sofferenza altrui”. 

L’Ufficio Pastorale per le Fragilità si occuperà dell’ Ascolto e dell’accoglienza per coloro che si trovano in situazioni di sofferenza legate a: abusi sessuali, abusi fisici, maltrattamento, adescamento online, nuove dipendenze comportamentali (cyber dipendenza, ludopatie), problemi nelle relazioni familiari, malattia. 

L’Ufficio fornirà assistenza spirituale e professionale per affrontare le problematiche subite e le fragilità, pertanto si adopererà per orientare verso strutture e competenze appropriate. L’Ufficio potrà essere raggiunto attraverso il seguente indirizzo email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Promuoverà opportune iniziative per l’aggiornamento del clero, dei laici in merito alla pastorale della fragilità; informazione, percorsi di prevenzione e pastorale di prossimità nei Vicariati e nelle Parrocchie; curerà a livello diocesano la Giornata Bambini Vittime e altre iniziative; svolgerà ricerca scientifica e pastorale in materia curando la pubblicazione per favorire la divulgazione e l’acquisizione delle conoscenze. 

 

Don Di Noto dice…

“Con tanta sensibilità il Vescovo Staglianò ha colto e reso operativa una esigenza pastorale tra le vecchie e nuove periferie esistenziali e situazioni di sofferenza. Pensare che è il primo Ufficio Pastorale in Italia è un impegno ulteriore e come tutte le cose nuove sono sicuro che offrirà con intelligenza pastorale un aiuto concreto a chi è nel bisogno, nella sofferenza, a chi subisce ogni forma di abuso ed è ferito. Ringrazio il Vescovo Staglianò per aver dato alla mia persona questa fiducia e questo compito significato, non solo per la nostra Chiesa diocesana”.

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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