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#Siracusa, 14 dicembre 2015 – Nasce in Italia il CIN, Comitato Ippico Nazionale che riunisce tutta la filiera ippica. Raggruppate  le categorie del galoppo, del trotto, le organizzazioni sindacali del comparto e le società di corse. A darne comunicazione stamattina, in contemporanea in tutta Italia, gli ippodromi che hanno indetto nelle singole realtà locali, apposite conferenze stampa. 

A Siracusa, nella sede dell'Ippodromo del Mediterraneo, Concetto Mazzarella Amministratore Marconi Italia, affiancato dall'Amministratore Ippomed Fabio Faraci, dai rappresentanti di categoria Salvatore Bellassai per i proprietari, Giovanni Formica per i fantini e Vincenzo Caruso consigliere nazionale Anag per gli allenatori, ne ha presentato obiettivi e prossimi impegni. 

“Il comitato si riunirà oggi ufficialmente a Roma e  si pone come immediati obiettivi – specifica Mazzarella –  di evitare il taglio previsto dalla legge di stabilità, chiedendo la riconferma, per il 2016, di un  sostegno economico  almeno pari  a quello ricevuto per l'anno in corso; una riforma di una governance del settore partecipata e  un piano strategico di rilancio del settore adeguatamente finanziato e sostenuto.  

Una voce unanime, il CIN, per interloquire efficacemente con il governo e dare prospettive a lungo termine a decine di migliaia di addetti ai lavori e di famiglie coinvolte tra diretto e indotto. Un settore che merita attenzione da parte del governo nazionale perché produce, rappresenta storia e cultura di un territorio e il cui declino non è imputabile al comparto stesso”. 

Avviata, poi, l'interlocuzione locale e regionale in Sicilia,  per un ulteriore sostegno, si spera, economico-finanziario di un settore che ha voglia di vivere l'infinita passione per il cavallo. 

Anche le categorie plaudono alla storica unità raggiunta dal settore ippico. 

“Il CIN è un’ottima soluzione – precisa Vincenzo Caruso, consigliere nazionale ANAG -  per affrontare il periodo di crisi. È il compimento di un percorso già sentito e avviato nelle categorie che nell’essere riunite in un’unica voce  acquisiscono forza per un’efficace interlocuzione con lo Stato”.

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry