Spettacolo
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Il Convivio Jazz Factory presenta  il Stefano Maltese AKA Trio, insieme all’inseparabile Antonio Moncada, con cui collabora ininterrottamente dal 1982, batterista internazionalmente apprezzato, e al contrabbassista Alessandro Nobile, talento di solida formazione, in grande ascesa nel panorama del jazz italiano.

“Innegabilmente Stefano Maltese è uno dei più importante talenti della scena jazz europea.” Così, senza mezzi termini, ha scritto Stan Wooley, sull’autorevole rivista specializzata inglese Jazz Journal.

Sin dagli anni ’70 il compositore e polistrumentista Stefano Maltese ha lavorato con una varietà di situazioni musicali che vanno dal solo all’orchestra, esplorando l’interazione fra scrittura e improvvisazione, in un percorso assolutamente personale, ispirato da varie forme d’arte. Ha inciso ben 36 dischi, suonando, tra gli altri, con Gioconda Cilio, Marilyn Crispell, John Tchicai, Keith Tippett, Evan Parker, Han Bennink, Antonello Salis, Barre Phillips. 

La New Thing e il Free Jazz cantano nella loro declinazione più nera e istintuale; l’Art Ensemble of Chicago resta un chiaro punto di riferimento, tanto da indurre Stefano Maltese ad omaggiarne il contrabbassista Malachi Favors, scomparso nel 2004, nella composizione Malachi Maghostut.

Dice del suo Aka trio:… “Questo gruppo per me rappresenta un punto di sintesi che apre verso nuove possibilità, dove più che mai composizione e improvvisazione si fondono e si sviluppano insieme, dove già il suono fa la musica, dove l’essere umano è strumento ancor prima dell’attrezzo che suona. L’improvvisazione e la scrittura si confondono e si mescolano cancellando i rispettivi confini. Per ottenere un simile risultato di morbida sfumatura è necessario che il solista possieda una totale compenetrazione nel volere del compositore”.

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry