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Ragusa, 3 novembre 2014 – Il secondo appuntamento dell’iniziativa formativa promossa dall’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute coincide con l’avvio del 36esimo corso di formazione dei nuovi volontari dell’Avo, l’associazione dei volontari ospedalieri. 

Oggi a partire dalle 9,30, alla sala Avis di via della Solidarietà, a Ragusa, interverrà don Arnaldo Pangrazzi, docente presso l’istituto Camillianum di Roma. 

La tematica che sarà affrontata è “La relazione d’aiuto”. 

“Grazie anche alla collaborazione dell’Avo e in particolare della presidente Rina Tardino – dice il direttore dell’Ufficio diocesano, don Giorgio Occhipinti – ci è stata fornita la possibilità di inserire il secondo incontro del nostro corso nel contesto di questo speciale momento di avvio del corso di formazione Avo. 

Si potrà collaborare insieme in rete per aiutare i malati nelle varie forme di fragilità presenti in ospedale e sul territorio. Ricordo che il nostro corso è rivolto a volontari operanti nella Pastorale della salute, a ministri straordinari della Comunione eucaristica e alle cappellanie ospedaliere. Il convegno vedrà la presenza di un relatore molto competente sulle complesse questioni riguardanti i malati e le relazioni d’aiuto”. 

Durante la giornata, il convegno come detto prenderà il via intorno alle 9,30 e si concluderà intorno alle 17.30, saranno affrontate alcune importanti tematiche: la comunicazione e la relazione con chi soffre; la persona e le due dimensioni (durante i lavori mattutini), lo stare accanto alle fragilità umane, lo sviluppo della competenza emotiva (durante i lavori pomeridiani). Ci sarà, inoltre, la possibilità di partecipare, a partire dalle 18, alla santa messa presieduta da don Pangrazzi e concelebrata da don Occhipinti. “Invitiamo in modo particolare i componenti delle associazioni di volontariato e i fedeli delle parrocchie – aggiunge quest’ultimo – a partecipare a tale importante evento nel nome della solidarietà”.

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry