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Ragusa, 26 aprile 2016 – «La burocrazia e le ingiustizie non guardano in faccia la mia disabilità», dice Valentina al nostro giornale. 

Valentina  F. 27 anni di Ragusa, ha attirato oggi la nostra attenzione  perché lei è un caso disperato: affetta da Sclerosi Multipla (Primaria Progressiva)  dal 2010, e conclamata nel 2012, ad oggi si ritrova senza uno straccio di pensione d’invalidità.  

Gli iter burocratici le hanno impedito di percepire la pensione di circa 250 euro al mese  per la riconosciuta invalidità al 100% nel maggio 2015  causa ricorso effettuato dal suo avvocato  per il  mancato riconoscimento dell’invalidità a decorrere dalla data di presentazione della domanda (ottobre 2014). 

L’INPS ha bloccato tutto fino al giorno in cui il giudice non emetterà una sentenza definitiva. E nel frattempo, ci si chiede, Valentina come vive? Ebbene non essendo più inglobata nel nucleo familiare, poiché convive con il suo compagno, anche lui disoccupato, ad oggi dopo essere stata anche licenziata dal lavoro e ad aver quasi completato il periodo di  remunerazione della disoccupazione( scade nel mese di maggio), Valentina si trova senza alcun reddito. Vive in una casa  al terzo piano e senza ascensore prestatale da uno zio, deve pagare tutte le medicine necessarie che non ricadono nell’esenzione per patologia, deve pagare l’avvocato che le sta sbrigando il ricorso, non ha una sedie a rotelle adatta a lei ma un’altra  regalata dal buon cuore di un amico e non può avere diritto a chiedere  neanche  una casa sua a piano terra con l’abbattimento delle barriere architettoniche  dove potrebbe  entrare ed uscire da sola senza l’aiuto del suo compagno che di volta in volta, invece,  la prende in braccio e la porta su con tutto il suo amore.  

 

Si chiede: «Dov’è lo Stato? Dove sono le istituzioni? Cosa mangio io il mese prossimo finita la disoccupazione?»

Sono domande che la giovane Valentina si pone tutti i giorni in attesa che a Luglio venga riunita una nuova commissione. In questi anni Valentina ha dovuto subire varie cure devastanti per il suo organismo, tra cui quella con l’Interferone che ha distrutto  il suo corpo e la sua psiche. Alcune cure hanno richiesto anche l’esame di Risonanza Magnetica dove, come si sa, si deve rimanere perfettamente immobili per la riuscita. Ma Valentina ha gli spasmi di continuo e stare dentro quel tunnel le provoca ulteriore stress. 

 

Ma al di là di tutto  Valentina si chiede: «Esiste una giustizia che guarda in faccia la disabilità a prescindere dalla burocrazia? Andrò fino in fondo per reclamare un mio diritto a costo di far venire  a Ragusa la produzione de  “Le Iene” per dar voce alla mia richiesta d’aiuto. Già dal mese prossimo io non so come fare  per vivere.  Sto elemosinando 250 euro al mese, vi rendete conto che cifra irrisoria? Se mi verranno accettati gli arretrati dall’ottobre 2014 non li  potrò usare neanche  per me stessa perché serviranno a  pagare esclusivamente l’avvocato. Ma questo a chi importa? L’INPS mi blocca il sussidio che mi è stato accordato a maggio 2015 per via del ricorso degli arretrati che mi spettano di diritto. Ma cosa c’entra? Perché  devo aspettare la sentenza del giudice che nel frattempo rinvia l’udienza e ne fissa un’altra e così via secondo un iter burocratico che non guarda in faccia la mia disabilità»

 

Valentina non ha più voce per spiegare le sue sofferenze e anche questo le reca  disabilità. Le ha tentate tutte per guarire aggrappandosi a tutte le soluzioni proposte come l’operazione alla giugulare, l’acqua che viene dall’America del costo esorbitante, terapie oppiacee..ed altre ancora. Oggi si è fermata perché non ha più un centesimo di euro su cui poter contare. 

 

Se qualcuno ha un cuore ed è in grado di alleviare  le sofferenze di Valentina può mettersi in contatto con lei tramite questo indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Giovannella Galliano

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry