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Consenso dei familiari alla donazione di fegato e reni di una donna di 78 anni, morta per emorragia cerebrale.  L’intervento effettuato dall’equipe dell’Ismett di Palermo

 

Martedì, 24 maggio 2016 – Il 18 maggio a seguito di un’emorragia cerebrale spontanea è deceduta presso l’U.O.C. di Rianimazione dell’ospedale “Civile” dell’Asp di Ragusa, diretta dal dr. Luigi Rabito, una donna di 78 anni di Ragusa. 

Alle ore 9,30 si è attivata la Commissione preposta all’accertamento cerebrale, composta da: dr.ssa Manuela Antoci, dirigente medico anestesista, dr. Giuseppe Iuvara, medico legale, Dr.ssa Iole Bongiorno, dirigente medico neurologo. Alle 15,30 è stato dichiarato lo stato di morte cerebrale.

Il trattamento, mirato a preservare la funzionalità degli organi fino al prelievo, è stato condotto dai Dr. Salvatore Tumino e Adriano Denicola, dirigenti medici anestesisti e da tutta l’equipe medica ed infermieristica di Anestesia e Rianimazione 1. 

L’equipe dell’Ismett di Palermo è arrivata alle 23,30 ed ha provveduto ad espiantare il fegato ed i reni, con il supporto di: dr. Mirco Sidoti, anestesista, Silvia Insolia e Franca Occhipinti infermieri della sala operatoria, e Vittoria Dicristina, O.S.S..        

Durante le manovre di prelievo, il dr. Salvatore Castellino, direttore della Anatomia Patologica, ha eseguito una biopsia estemporanea del fegato per valutare l’idoneità dell’organo. 

Il fegato è stato trapiantato ad un paziente palermitano di 45 anni, mentre i reni,  purtroppo, non hanno passato il vaglio finale per la idoneità al trapianto. 

 

Il direttore generale dell’Asp, Dr. Maurizio Aricò ha dichiarato: «Il primo pensiero va alla famiglia della signora che ha permesso con un gesto di grande solidarietà di donare nuova vita a chi ne aveva bisogno. Ringrazio, con il dr. Luigi Rabito che lo ha cordinato, tutto il personale, medico ed infermieristico che ha partecipato con dedizione e tempestività al lavoro complesso e prezioso che sta intorno a queste procedure, dall’accertamento di morte cerebrale alla fase finale in sala operatoria».

 

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