Continuando il nostro iter tra le bellezze architettoniche di Scicli, camminando sulle basole di una città ricca di tradizioni e storia, è la volta della chiesa di San Giovanni, chiesa a un’unica navata, spettacolare nello stile.
La particolarità è una tela del pittore Burgos, rappresentante “Il Cristo in gonnella”, ovvero Gesù Cristo in croce che, dalla vita in giù, è coperto da una gonnella bianca, che lascia scoperti solo le caviglie e i piedi.
Quest’anno la chiesa di San Giovanni ha un’altra particolarità: a tutti i visitatori è stata data la possibilità di percorrere all’interno un lungo percorso che, passando per vari piani, arriva fino al campanile. È il percorso che un tempo praticavano le suore benedettine.
Salendo su per una scaletta si arriva al primo pianerottolo, da cui ci si può affacciare per vedere la navata da una posizione laterale. Ovviamente si tratta di un balconcino che, con una fitta maglia, non dà un’ottima visuale all’esterno, ma permette al visitatore di poter toccare con mano e ammirare le decorazioni, i colori, tutti i piccoli particolari che dal basso è quasi impossibile notare alla perfezione.
Passando dall’antico organo della chiesa, si sale al piano superiore, ovvero la parte sopra la cupola. Qui, una sorta di spettacolo si apre agli occhi di chi guarda: un sipario rosso che aprendosi “regala” una riproduzione a due dimensioni del “Cristo in gonnella” di Burgos. Per la gonnella è stato utilizzato un abito sacerdotale bianco.
L’ultimo piano è quello della campane, piccole, dal suono breve ma deciso; un piano dal quale si può ammirare un panorama mozzafiato.
Anche la visita al campanile di San Giovanni è una tappa importante, per arricchire di bellezza gli occhi e di valore l’anima.
Lucia Nativo
