Religione
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Siracusa, 26 agosto 2016 – Si apriranno domenica prossima, 28 agosto, con la celebrazione eucaristica con la benedizione del cotone, i festeggiamenti per il 63 anniversario della Lacrimazione di Maria a Siracusa.

La solenne celebrazione nel primo giorno dell’anniversario, 29 agosto, sarà tenuta dal cardinale Paolo Romeo, Arcivescovo emerito di Palermo, mentre chiuderà i festeggiamenti il 1 settembre il cardinale Edoardo Menichelli, Arcivescovo di Ancona-Osimo, con i Vescovi delle Chiese di Sicilia.
Domenica 28, fino alle ore 6.00, il Santuario resterà aperto per la preghiera personale. Alle ore 6.00, al termine della veglia di preghiera, sarà celebrata l’Eucarestia in Basilica.
Lunedì 29 agosto, Giornata del volontariato, alle ore 8.00 sarà Mons. Salvatore Pappalardo, Arcivescovo di Siracusa,
a presiedere la celebrazione nell’Oratorio di via degli Orti. Alle ore 19.00 celebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo emerito di Palermo. Saranno presenti le dame, i barellieri e gli amici dell’Unitalsi e il gruppo diocesano “Movimento Apostolico Ciechi”. Alle ore 21.30 il tradizionale evento "Pedalando nella storia con 

Maria" (raduno ai piedi della scalinata della Basilica a partire dalle 21.00).

Martedì 30 agosto, giornata della vita, la solenne celebrazione Eucaristica sarà presieduta da Mons. Giampaolo Crepaldi, Arcivescovo-Vescovo di Trieste. Durante la celebrazione sarà offerto il servizio di interpretariato LIS (Lingua Italiana dei Segni) a cura della Sezione Provinciale ENS di Siracusa. Alle ore 21.30 "Il paese delle lacrime", teatro laboratorio per bambini e famiglie a cura della Kairos.
Mercoledì 31 agosto, giornata delle vocazioni e della vita consacrata, alle ore 10.30 in Basilica, solenne celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo di Siracusa Mons. Salvatore Pappalardo e concelebrata dai giovani Sacerdoti della Sicilia. Alle ore 19.00 solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Giorgio Demetrio Gallaro, Eparca di Piana degli Albanesi.
Giovedì 1 settembre, giornata della Famiglia, alle ore 18.00 in Basilica davanti al Reliquiario preghiera del Rosario con i Misteri della Misericordia. Alle ore 19.00 in Basilica, Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal Cardinale Edorado Menichelli, Arcivescovo di Ancona-Osimo. Al termine della celebrazione, Mons. Salvatore Pappalardo affiderà l’Arcidiocesi al Cuore Immacolato e Addolorato di Maria.

 

***

Messaggio dell'Arcivescovo Pappalardo

 

Fratelli e sorelle,

l’appellativo di “Madre di Misericordia” attribuito alla Santa Vergine ha una duplice origine: l’esperienza umana e l’esperienza di fede.

Sappiamo bene, infatti, come nasca spontanea l’invocazione della madre quando si esprime o meraviglia o preoccupazione e timore; alla madre si ricorre nel momento in cui si avverte il bisogno di essere rassicurati. Il legame con la propria madre è unico e singolare, non può essere sostituito da altri legami seppure significativi e con una forte incidenza sulla personalità di ciascuno. Questo legame singolare ci caratterizza nella natura di “figli” e contribuisce in modo essenziale all’umanizzazione delle relazioni personali. Nell’invocazione della “madre” ritroviamo perciò sia il riconoscimento del nostro essere “figli” sia il bisogno di legami forti, che ci rassicurino e ci diano un senso si protezione.

La teologia cristiana non parla di misericordia in astratto, ma usa immagini concrete riferendosi alla Sacra Scrittura e alla tradizione della Chiesa antica. La prima di queste immagini, considerata come esemplare e divenuta quindi anche modello, è quella di Maria, “immagine concreta, anzi immagine speculare della misericordia divina e modello della misericordia umana e cristiana”. Tanti fedeli cristiani hanno invocato Maria madre di misericordia ricevendo aiuto e consolazione. Non possiamo perciò ignorare questa esperienza di fede genuinamente cristiana. L’evangelista Giovanni ci mostra la concretezza della misericordia di Maria come “madre” in occasione delle nozze di Cana. Qui ella è attenta alla situazione concreta e senza essere interpellata interviene, partecipe della condizione degli sposi e diventa così strumento di misericordia. Tutta la vicenda di Maria di Nazareth è in verità espressione della misericordia di Dio per l’umanità come la stessa Vergine mostra con il Magnificat, ove si riassume la storia della salvezza descrivendola come una storia della misericordia di Dio, esercitata “di generazione in generazione” (Lc 1,50).

La scelta di Maria, giovane e umile ebrea, è essa stessa espressione della misericordia di Dio perché ci dice che per la sola grazia di Lui la misericordia è resa possibile nella storia dell’umanità, anche attraverso strumenti semplici, umili e apparentemente inefficaci:

“Il fatto che Dio l’abbia scelta, nella sua semplice qualità di creatura umana e come semplice giovane donna, come strumento della sua misericordia e l’abbia con la sua grazia resa capace di essere l’opera della sua misericordia a lui solo dovuta e a lui solo possibile, è ancora una volta espressione della sua misericordia, che supera qualsiasi aspettativa e tutte le possibili pretese umane” (Card. W. Kasper).

 † Salvatore Pappalardo   (Arcivescovo di Siracusa)  

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry