Cultura
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Messa in scena al Teatro Don Bosco di Ragusa 

 

Descrivere emozioni comporta il fatto di conoscerle ma anche quello di averle vissute. Ricostruire fatti e accadimenti significa averli studiati e approfonditi. Saper far ridere e piangere significa aver riso e pianto e aver capito le ragioni e i meccanismi delle emozioni. Queste sono le considerazioni di Angelo Longoni, scrittore e attore (ha firmato testi e regie teatrali, televisive, cinematografiche), autore e regista dello spettacolo “Macbeth Clan” (1998-‘99) prodotto dal Piccolo Teatro di Milano Teatro d’Europa. Riflessioni subito raccolte, fatte proprie e rielaborate da Germano Martorana che firma la regia per “Macbeth Clan” rivisitato in una versione quasi inusitata e che verrà proposta al pubblico ibleo sabato 23 giugno alle ore 21 presso il Teatro Don Bosco di Ragusa. 

Si tratta di un Macbeth rivisto e, forse, un po’ particolare. “Con la sua opera, il regista e sceneggiatore Angelo Longoni - spiega Martorana – mette magistralmente in evidenza l’immortalità dei versi di Sheakespare, citando spesso le stesse parole del grande drammaturgo inglese del ‘600 trasportandole in un’ambientazione completamente diversa, pur lasciando intatta la potenza del loro significato più profondo”.

Ci può dare qualche anticipazione? “Prendete Macbeth, la tragedia più celebre del bardo di Avon, portatela avanti di quattrocento anni, trasformate la corte scozzese in un clan mafioso e avrete Macbeth Clan, una trasposizione in chiave moderna della celebre tragedia sheaksperiana”. 

C’è tutto in Macbeth Clan: c’è la gelosia e la smisurata sete di potere; ci sono le streghe, ammalianti e seducenti come non mai con le loro movenze e le loro profezie; c’è il Re con il suo clan e le sue finte certezze; c’è Macbeth con le sue profonde insicurezze e paure e c’è, soprattutto, la fredda manipolazione di Lady Macbeth che da secoli affascina ed inquieta il pubblico di tutto il mondo. Un piccolo gioiello della drammaturgia italiana contemporanea presentato al pubblico dalla “Bottega dell’Attore”, una sfida stimolante ed avvincente capace di catturare l’attenzione del pubblico. 

Sul palcoscenico gli attori: Dario Guastella, Cettina Gurrieri, Sergio Caruso, Giovanni Canzonieri, Pino Migliorisi, Luca Burgio, Matteo Bracchitta, Gabriele Vizzini, Catherine Mezzasalma, Martina Cintorrino, Clara Vitale, Laura Molè, Rosario Suffanti.

Trucco: Roberta Di Giorgio. Costumi: Salvina Castello. Grafica: Dario Guastella. Luci e Fonica: Salvo Lauretta. Video: Gianni Mazza. Fotografie: Gabriele Vizzini. Assistenti alla regia: Alida Di Raimondo e Gianni Mazza. Regia: Germano Martorana. 

Giuseppe Nativo

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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