Cultura
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  • Argomento: Fotografia

Prorogata fino al 13 gennaio a Modica la mostra “Sicilia, l’isola mai vista” di Luigi Nifosì. Giovedì 10 conferenza con Sebastiano Tusa, assessore ai Beni Culturali e archeologo

 

MODICA (Rg), 4 gennaio 2019 – E’ stata prorogata fino a domenica 13 gennaio “Sicilia, l’isola mai vista”, mostra di foto aeree diLuigi Nifosì visitabile a Modica in due sedi con un biglietto cumulativo di 2 euro. Ripartita in quattro sezioni – archeologia, città, isole e vulcani - “Sicilia, l’isola mai vista” è impaginata nell’ex Convento del Carmine, dove sfogliare l’atlante visivo di città, isole e vulcani, e nelle sale della Fondazione Grimaldi per un viaggio nel tempo con la raccolta di scatti – molti dei quali inediti - dedicati a siti archeologici, preistorici e rupestri disseminati nell’isola, anche in luoghi pressoché sconosciuti e inaccessibili. Oltre cento immagini “in volo”, stampate in grande formato e oggetto in queste settimane di affollate visite guidate che hanno visto, nel ruolo di autorevoli Ciceroni, i due illustri curatori scientifici, lo storico Uccio Barone e lo storico dell’arte Paolo Nifosì, e lo stesso autore, il fotografo Luigi Nifosì. Tra gli eventi collaterali, a chiusura della mostra, è in programma giovedì 10 gennaio, ore 18 (Fondazione Grimaldi, ingresso libero) l’attesissima conferenza di Sebastiano Tusa, insigne archeologo – specializzato nel segmento dell’archeologia marina – e attuale assessore regionale dei Beni Culturali. Con lui, per raccontare al pubblico “Il paesaggio archeologico in Sicilia”, questo il tema dell’incontro focalizzato sulla collezione di scatti di Luigi Nifosì, saranno anche i due curatori Uccio Barone e Paolo Nifosì. 

La mostra “Sicilia, l’isola mai vista” di Luigi Nifosì, a cura di Uccio Barone, Tonino Cannata e Paolo Nifosì, è promossa dal Comune di Modica, dalla Fondazione Teatro Garibaldi e dalla Fondazione Grimaldi e realizzata grazie al supporto di Banca Agricola e Popolare di Ragusa, Cora Banche, Antica Dolceria Bonajuto, DM Barone e SOA Officine Ortopediche. Si ringraziano: i Carabinieri di Siracusa (Nucleo Tutela Beni Culturali e Ambientali, BBCCAA) e di Catania (12° Reparto Volo); la Guardia di Finanza di Palermo (Comando Regionale) e di Boccadifalco (Sezione aerea).

Visite: ex Convento del Carmine (piazza Matteotti) dal lunedì al sabato 16-20, domenica e festivi 10-13 e 16-20 (aperto anche nei rossi di calendario di dicembre e gennaio); Fondazione Grimaldi (corso Umberto 106) dal lunedì al sabato 9-13 e 16-20; domenica 16-20. Ingresso 2 euro (biglietto valido per entrambe le sedi). Info www.fondazioneteatrogaribaldi.it; email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

NOTIZIE SULLA MOSTRA

Dai profondi abissi blu delle sue isole, alle vertigini delle montagne; dal rigore assiale delle geometrie urbane, all’abbraccio rotondo e matematicamente perfetto dei teatri di pietra; dalla scarnificazione estrema delle isole all’energia primordiale dei vulcani, fino al silenzio rarefatto e remoto di siti archeologici e preistorici. A Modica, con “Sicilia, l’isola mai vista”, mostra di foto aeree di Luigi Nifosì [7 dicembre 2018 - 13 gennaio 2019] nella doppia sede dell’Ex Convento del Carmine e della Fondazione Grimaldi, è di scena un'autentica ebbrezza dei sensi guidata da un senso - la leggerezza – che, invero, non è in dotazione agli esseri umani: levarsi in volo, superare il vincolo terrestre della gravità, cullarsi fra aria e vento. E ancora: osservare l’opera dell’Uomo dall’inedita prospettiva verticale – privilegio di piloti, creature alate e, di recente, di navigazioni virtuali con Google Earth - fino a credere di possederla, questa infinita e azzurra bellezza, nella visione d’insieme di uno sguardo dalle nuvole. In mostra a Modica, infatti, sono oltre cento scatti aerei, stampati in grande formato (100x70 cm), selezionati dall’immenso archivio di immagini realizzato negli ultimi vent’anni dall’infaticabile Nifosì durante le sue “perlustrazioni celesti” fra i cieli della Sicilia e quelli dei suoi arcipelaghi, a bordo di elicotteri militari dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.

Ripartita in quattro sezioni – archeologia, città, isole e vulcani - “Sicilia, l’isola mai vista” è impaginata a Modica in due sedi: l’ex Convento del Carmine, dove sfogliare l’atlante visivo di città, isole e vulcani, e la Fondazione Grimaldi, che propone un viaggio nel tempo con la selezione degli scatti dedicati ai siti archeologici, preistorici e rupestri. Una mappatura pressoché completa, quella con cui Nifosì, da trent’anni documenta per gli studi di soprintendenze e atenei l’immenso giacimento dei tesori dell’arte, dell’urbanistica e della natura siciliana: un mosaico di fotogrammi che, insieme, ricompongono nelle sue mille sfaccettature l’anima millenaria e multiculturale dell’isola più grande del Mediterraneo. I saggi introduttivi alla mostra di Modica, affidati alle penne autorevoli di due illustri studiosi - lo storico contemporaneo Uccio Barone (Università di Catania, Dipartimento Scienze Politiche) e lo storico dell’arte Paolo Nifosì – esplorano e approfondiscono inoltre il valore culturale, artistico e persino sociale di questa lunga e appassionata indagine del fotoreporter sciclitano: l’ennesima opportunità di conoscere meglio – e dunque amare, rispettare, tutelare, tramandare intatte alle nuove generazioni – lo sterminato patrimonio paesaggistico e culturale che possiede la Sicilia.

Del candido stupore che suscita la Sicilia “mai vista” negli scatti aerei di Luigi Nifosì ha scritto anche il romanziere e critico letterario francese Dominique Fernandez: “Vista dall’alto, la Sicilia non somiglia affatto a ciò che se ne coglie al livello del suolo. E sembra persino che certi monumenti siano stati concepiti e realizzati per essere visti dall’ alto, anche se, all’ epoca della loro costruzione, ovviamente, l’elicottero non era stato inventato. Nessun architetto aveva la minima idea che un giorno potessero essere visti dal cielo”. E così la fantasia si scatena: Mozia appare un’isola-merletto con gli ordinati riquadri dei suoi filari di vigne; Grammichele e la sua pianta esagonale ricordano un’astronave nel cuore della Sicilia; Donnafugata e i giardini all’italiana fanno pensare a una piccola Versailles mentre a Selinunte, le colonne del tempio che riposano sul prato sembrano i giocattoli di una divinità bambina, frettolosamente e disordinatamente dimenticati “per terra”.

In evidenza, per appassionati, studiosi – e, perché no, anche per quelle istituzioni cui è demandata, in Italia, la tutela del patrimonio culturale del Paese – alcuni scatti assolutamente inediti realizzati da Nifosì in siti archeologici e preistorici semisconosciuti come Mokarta (Salemi, Tp), Palikè (Palagonia, CT), Monte Adranone (Sambuca di Sicilia, Ag), Monte Jato (San Giuseppe Jato, Pa), Monte Turcisi (Castel di Iudica, Ct) e Tapsos (Priolo, Sr): sono acropoli, agorà, piccoli villaggi che ai profani possono apparire semplici composizioni di ruderi ma che, nella prospettiva insolita della visione aerea, diventano per ricercatori e laureandi in beni culturali un nuovo ed eccitante stimolo di studio, confronto e approfondimento.

 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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