Cultura
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  • Argomento: Società

Ragusa, 19 febbraio 2020 – L’affascinante e barocca Ragusa Ibla ha ospitato il secondo incontro del corso di cultura civica sulla violenza familiare e di genere, “Identità e Libertà”, tenutosi presso l’Aula Magna del Consorzio Universitario.


Può esserci identità religiosa, identità di genere, identità di un popolo senza libertà? È possibile scrivere dell’identità difendendo la libertà? E, soprattutto, la tutela dell’identità ha un limite?
Queste le domande principali che hanno mosso l’incontro di lunedì scorso. L’iniziativa è stata ancora più interessante con la presenza di Dacia Maraini, scrittrice, poetessa, saggista, drammaturga e sceneggiatrice italiana, insignita del Premio Strega e Premio Campiello.
Ha introdotto l’argomento il presidente Consorzio universitario della provincia di Ragusa, Cesare Borrometi, che ha affermato: «Identità e Libertà è un tema molto importante, a livello socio-culturale. Attraverso il riconoscimento dell’identità passa la tutela della dignità e della diversità, qualsiasi diversità, di genere, religiosa, politica, razziale, di orientamento sessuale. Ed è proprio nella dignità del rispetto della diversità che vive la libertà, ovvero la libertà di essere ciò che si è, per una convivenza civile».
Ha moderato l’incontro il magistrato Corte di Cassazione, Bruno Giordano, che, nel corso del suo intervento, ha dichiarato: «Il rapporto tra l’identità e la libertà è il tema centrale, specialmente nel mondo in cui viviamo oggi, in quanto spesso si fa un uso, anzi un abuso del termine identità in politica, nell’economia, nella vita sociale, e dobbiamo chiederci se l’identità è un presupposto o una conseguenza della libertà».
Con Dacia Maraini hanno dialogato i docenti universitari Lisania Giordano e Giuseppe Traina. 

Lucia Nativo

 

 

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Paul Valéry