Cultura
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Vittoria, 31 ottobre 2014 – Il mio ricordo di Domenico Cultrera, Mimmo per noi, prende le mosse dalla frequentazione, protrattasi per circa un quarto di secolo, dei medesimi ambienti culturali; dapprima a Ragusa, al Gruppo Gori e, in seguito, a Vittoria, dove condividemmo intensi momenti nei conviti letterari, insieme ad altri artisti, sia al Teatro Comunale che a Sala Mandarà, culminati, per ciò che mi riguarda, nell’incontro ascritto al programma ufficiale delle celebrazioni del quarto centenario della fondazione di Vittoria, con la sua puntuale e appassionata presentazione della mia ultima produzione poetica.

Importante fu il suo contributo nel delineare la figura del mio nonno materno, antifascista, primo libraio in Vittoria di Sicilia, da lui ricordato in un cammeo che ne ritrae gli stati d’animo e l’attività politica e sociale.

Entrambi vittoriesi residenti a Ragusa, scendevamo spesso nella nostra città natale, per recarci alla Basilica di San Giovanni Battista, a far visita a Mons. Calì, o al cimitero, che oggi accoglie le sue spoglie, a portare dei fiori ai nostri cari, o a volte per una passeggiata alla frazione marinara, Scoglitti, a far visita al caro amico e poeta dialettale, il Notaio Antonio Noto. 

Sembrava che tanti degli odori del passato promanassero di nuovo dall’aria circostante … La scorza di limone della conca, la salsiccia arrostita nel carbone del ferro da stiro del sarto bersagliere, le rose della processione del Corpus, i filoni appena sfornati nella gerla del garzone; gli stessi da lui efficacemente descritti in versi nella Antologia di affetti.

Cosa daremmo oggi, per farci cancellare dall’elenco dei morosi di elemosine del questuante, u tririci sordi; per assistere ancora alle processioni del Corpus Domini o del Cristo alla Colonna; per mangiare il semifreddo, il pezzo duro, al tavolo, in piazza, dopo a trasuta râ vara i San Ciuvanni

Per sentire Paolo l’orbo bandire gli avvisi comunali o i minicuordî commissionati dai giovinastri in clima di goliardia (…cu avissi truvatu u crastu ca si persi, u crastu sû mancia e i corna i porta a posta, ca fruttunu!)

Per ricevere ancora la tua telefonata con la recita degli ultimi versi nati, seguiti dall’auto commento: «Cchi ti ni pari, Pippù, nn’è pulita? – Ca squasi…»

 

Mimmo, alla fine hai estirpato le coffe per essere avvolto in Volumi d’ignoto; ma non dubitare dell’affetto imperituro a te tributato dai tuoi concittadini  e dai tanti estimatori. Da tutti noi, che abbiamo avuto il piacere di conoscerti e l’onore di avere avuto dedicati impareggiabili versi.

 

Pippo Di Noto

 

***

Oggi pomeriggio (31 ottobre) alle 17,30 a Sala Mandarà, la città di Vittoria si stringerà attorno al suo poeta, Domenico Cultrera, presentando una raccolta postuma di versi inediti che il Vate dedicò alla sua terra.
Antologia d’Affetti è intitolata della silloge, la cui stampa è stata curata da Luciano D’Amico, che contiene, anche, interventi di Giovanni Occhipinti, Dora Morana, l’intervista dello stesso curatore e un ricordo del poeta Pippo Di Noto, che proponiamo ai lettori di Ondaiblea.
 
s. m. e m. i.

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry