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  • Autore: Maria Attanasio
  • Editore: Sellerio

Scicli, 28 novembre 2018 – Domenica 2 Dicembre alle 18.30 al “Movimento Culturale Vitaliano Brancati” (via Aleardi, Scicli), il prof. Giuseppe Pitrolo dialogherà con Maria Attanasio sul pluripremiato romanzo storico “La ragazza di Marsiglia” (Sellerio).

La Storia e le storie; la militanza politica; il comunismo; il femminismo; la “scrittura femminile”; l’esigenza di opporsi al “pensiero unico”; la memoria: questi i temi cari alla scrittrice Maria Attanasio, che è nata nel 1943 a Caltagirone, dove è stata preside al Liceo Classico e consigliere comunale del  PCI. Ha pubblicato poesie (Interni, 1979; Nero barocco nero, 1985; Amnesia del movimento delle nuvole, 1996; Blu della cancellazione, 2016) e saggi. Del 1994 è Correva l’anno 1698 e nella città avvenne il fatto memorabile (Sellerio), cronaca-racconto su una donna-uomo vissuta nella Sicilia barocca. Del 1997 sono le Piccole cronache di un secolo, scritte insieme a Domenico Amoroso e ambientate nella Caltagirone del Settecento. Del 1999 è Di Concetta e le sue donne (Sellerio), “racconto della interminabile (e interminata) lotta per la costituzione della sezione femminile del PCI di Caltagirone” e storia di Concetta La Ferla, “tardocapopolo e protofemminista che per trent’anni fu la protagonista assoluta della lotta di classe e di liberazione delle sue donne (…) Lotta contro il bisogno, desiderio di libertà, sete di giustizia: ma anche sogno di felicità. Il sogno della rivoluzione”.

Del 2007 Il falsario di Caltagirone, romanzo incentrato su Paolo Ciulla, personaggio realmente esistito. 

Del 2013 è il romanzo è Il condominio di Via della Notte, “un omaggio alla tradizione distopica di Huxley e Orwell, un romanzo che racconta una potenziale deriva della nostra stessa realtà. Una metropoli contemporanea, ‘il migliore dei mondi possibili’, una società basata su ordine e sicurezza in cui un decalogo ferreo sancisce confini legislativi e morali. Confini che però una donna, armata solo di storie e di parole, è in grado di infrangere”.

“La ragazza di Marsiglia” (2018) è il ritratto dell’unica donna che partecipò all’impresa dei Mille: simboleggia l’immagine del Risorgimento perduto, della sua parte sconfitta e più bella, in un romanzo sulla libertà di pensiero.

Chi sfogliasse L’album dei Mille, galleria fotografica degli eroi dell’impresa garibaldina, al n. 338 troverebbe la foto di Rosalia Montmasson, l’unica donna che s’imbarcò alla volta della Sicilia. Chi era quest’oscurata protagonista del Risorgimento? Una ragazza che incontra e si innamora di un giovane rivoluzionario pieno di sé, Francesco Crispi, e per amore lo segue in tutte le avventure fino a quando lui l’abbandona? Oppure un’intransigente repubblicana che si lega a un patriota, che alla fine ne tradisce gli ideali?

Per vent’anni Rosalia Montmasson fu moglie di Crispi, che seguì in tutti gli esili, condividendone azione e utopia, senza paura e senza riserve, facendosi cospiratrice e patriota al servizio della causa mazziniana. Si erano incontrati a Marsiglia: lui esule in fuga dalla Sicilia borbonica, lei lavandaia stiratrice che si era lasciata alle spalle l’asfittico paesino d’origine dell’Alta Savoia. Diventata mazziniana anche lei, entrò nella vita di azioni clandestine di lui, perfino le più rischiose e forse terroristiche, giungendo ad assumere un proprio ruolo, stimato anche da Mazzini. 

Poi l’impresa garibaldina, l’Unità, e la svolta monarchica di Crispi. I contrasti tra Francesco e Rosalia si accentuano: ormai la ragazza di Marsiglia è solo un impiccio sentimentale e politico per lui, che nel 1878 – divenuto potente ministro – riesce con cavilli formali e l’avallo di una compiacente magistratura a farsi annullare il matrimonio. Da quel momento, Rosalia Montmasson viene fatta sparire dalla vita di Crispi, dai libri, e dalla memoria collettiva: una rimozione dalla storia risorgimentale che si è protratta fino a oggi; a lei la Attanasio, in questa avvincente indagine storica, restituisce voce e identità, recuperando anche una sommersa e avventurosa coralità di oscuri eroi. 

Con un ritmo narrativo da inchiesta letteraria, la scrittrice ha cercato gli indizi, scavando tra cronache e documenti, appassionandosi alla vita di una donna ribelle a ogni sudditanza. E ce la racconta in un romanzo sulla libertà che è una storia al femminile sul processo unitario italiano.

Il romanzo ha già vinto i premi Maria Messina, I Quattro Elementi, Manzoni per il romanzo storico, Internazionale Città di Como, Basilicata 2018.

 

Giuseppe Pitrolo

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry