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Ragusa, 2 marzo 2015 – “Lib(e)ri a Ragusa”, la rassegna dedicata agli autori ed editori locali, si è conclusa ieri sera con bilancio positivo di pubblico e di contenuti. Il centro storico di Ragusa superiore ha vissuto 4 giorni di full-immersion nella cultura locale con libri che hanno toccato vari argomenti: poesia, economia, politica, archeologia, teatro, sociale, musica e religione. 

I palazzi patrimonio dell’Umanità come ad esempio Palazzo Zacco, sono rimasti aperti al pubblico anche per una fruizione di interesse culturale più ampia, al di là del contenuto. 

Un’operazione culturale che ha impegnato gli organizzatori a “scindersi” in vari punti della città per essere presenti sia per la presentazione di opere editoriali che per essere da supporto all’evento stesso. 

Se la prima giornata di manifestazione, giovedì scorso, ha registrato una grande affluenza di pubblico, non da meno sono state le giornate di venerdì, sabato e quella finale di ieri, conclusa alla Libreria Flaccavento da un’interessante conferenza su Camarina con protagonista l’archeologo Giovanni Distefano. Numerosi gli appuntamenti che hanno avuto successo. 

Il Piccolo Teatro della Badia, gremito sia per lo spettacolare reading a cura di Comitini e Cultrera, “Prucissione figurata”, sia per le coinvolgenti presentazioni di Saro Di Stefano, di “Viaggiatori a Kamarina” di Giovanni Di Stefano che delle opere di Gaetano Cosentini e Giorgio Veninata. La dimensione della cultura che non si è chiusa al locale ma è stata assicurata dalla sezione “controlettura” che ha visto la presentazione di un saggio di altissimo livello scientifico del prof. Emanuele Felice dell’Università autonoma di Barcellona in Spagna, con il libro “Perché il Sud è rimasto indietro” presentato da Giorgio Massari e Francesco Raniolo. 

Un Palazzo Zacco stracolmo per la presentazione del libro di Giovanna Vindigni, “Ru macci i carrùa”, silloge in vernacolo ragusano che ha richiamato in sala i maggiori poeti del Sud Est siciliano. 

Spazio per la poesia anche alla Libreria Ubik che sabato ha visto i poeti Fabio Messina, Pippo Di Noto e Salvatore Burrafato leggere alcuni dei loro componimenti dialettali. 

Di Sicilia si è parlato tanto in questi giorni sia in un’ambientazione più ampia, regionale, grazie al libro del professore Nino Cirnigliaro dal titolo “Sichilia”, una fantastica finestra sui fatti e le controverse vicende che hanno disegnato il volto di questa isola eterna, e sia con i racconti del compianto scrittore-giornalista Franco Antonio Belgiorno, con la raccolta “I racconti dell’anno di mezzo” in cui Modica, e non solo, è stata rivissuta attraverso le atmosfere legate al ricordo di chi è lontano. 

Ancora Sicilia e stavolta Ragusa con il fortunato libro edito da Sicilia Punto L “Ragusa rock 70” in cui la descrizione delle tantissime band ragusane , 40 in tutto, è accompagnata dalle foto in cui molti si sono riconosciuti ed hanno ricordato quella generazione che ha coinvolto un migliaio di ragazzi che hanno dettato anche la moda del tempo e lo spirito di ribellione vissuto in provincia. 

A “Lib(e)ri a Ragusa” non è mancata la parte storico-culturale-ambientale con l’attenzione ai nostri luoghi, come ad esempio il libro “La cava della Misericordia” di Giuseppe Salonia con le foto di Guido Fava, che ha dato allo spettatore un’altra importante lettura del territorio. Nozioni di scienze naturali, climatiche e valori visti attraverso gli occhi dei nostri antenati che qui hanno vissuto. 

La voglia di riscoprire questo nostro amato e spesso trascurato e sottovalutato territorio, la volontà di conoscere la nostra storia così legata al nostro futuro. E l’intento degli organizzatori, quello di “permettere al Genio del luogo di uscire dalla lampada”, ha determinato senza dubbio l’apertura verso questo progetto culturale, premiato dalla presenza del pubblico che ha gradito oltre al libro anche le varie rappresentazioni teatrali che si sono intersecate in scaletta a testimonianza che la cultura non ha confini di genere o di luogo ma si apre a chi ha sete di sapere. Il numeroso pubblico presente anche ieri, per l’ultima giornata, ha rappresentato l’ennesima conferma. 

Partecipatissimo l’incontro delle ore 18 di ieri con la presentazione del libro di Giuseppe Micciché “Il movimento socialista nella Sicilia Sud-Orientale” presentato dall’on. Natalino Amodeo. 

Successo anche per la mostra-mercato del libro ibleo che è stata ospitata presso la Sala Borsa della Camera di Commercio, un’occasione davvero unica per scoprire il meglio dell’editoria locale con centinaia di pubblicazioni in vendita con uno sconto speciale ma anche con volumi in distribuzione gratuita come i cataloghi delle venti edizioni del premio Ragusani nel Mondo che hanno trovato grande interesse suscitando attenzione su uno spaccato della recente storia ragusana. 

I visitatori hanno inoltre avuto la possibilità di apprezzare le  fantasiose realizzazioni grafiche a tema curate degli alunni e dai docenti del dipartimento discipline grafiche-artistiche del Liceo Artistico "Galileo Ferraris" di Ragusa che sono state create per l'occasione per decorare splendidamente la sala, con la supervisione del prof. Enzo Cicardo.

Sonia Baglieri, Maria Antonietta Casì, Franco Causarano, Emanuele Cavarra, Giuseppe Cultrera, Pino Digrandi, Giovanni Distefano, Saro Distefano, Giorgio Flaccavento, Vincenzo Giompaolo, Pippo Gurrieri, Giorgio Massari, Giuseppe Pitrolo sono tutti i componenti del comitato di intellettuali ed operatori culturali che hanno voluto organizzare “Lib(e)ri a Ragusa”. 

Una scelta lungimirante che ha avuto la capacità di valorizzare il centro storico attraverso un’articolata operazione culturale. Si pensa già alla seconda edizione con la partecipazione di nuove case editrici e nuovi scrittori ed autori che con la loro penna contribuiranno a mantenere viva la memoria e la storia del territorio.


Giovannella Galliano

 

 

 

Ru macci i carrùa: Giovanna Vindigni e l’albero che racconta

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry