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Mercoledì 25 maggio, alle ore 18 presso i nuovi locali del Centro Studi “F. Rossitto” (Via E. Majorana, 5 - Ragusa), si terrà la presentazione di “Argu lu cani. Cunti, stori e puisia in lingua siciliana” e “Zàghiri e Parmi”, di Salvo Micciché (direttore editoriale di Ondaiblea.it).

 

Interverranno: Giuseppe Pitrolo (scrittore e critico letterario), Giuseppe Nativo (pubblicista), con riflessioni critiche di Pippo Di Noto (poeta); l’attore e regista Giorgio Sparacino leggerà alcune poesie tratte dai libri

 

In “Argu lu cani” pretesto letterario è il colloquio dell'autore con il proprio cane (Argo). Di qui il viaggio poetico da cui emergono diverse espressioni dialettali in un tempo senza tempo e dove territorio, quotidianità e senso religioso si intrecciano nel sapore antico del “cuntu”.

In “Zàghiri e Parmi” si notano talora subitanei affioramenti memoriali colorati con angoli di luce, in mezzo al tripudio dell’aria, dei colori, degli alberi in fiore. È, forse, una dimensione onirica in cui ancora si percepisce una Sicilia antica ricca di agrumeti. Una “Isula” dal profumo energico di zagare i cui effluvi intensi ne rappresentano il manifesto immaginifico sensoriale. Di qui l’immagine dei “lapuzzi” (piccole api) che, nelle reminiscenze dell’autore, mangiucchiano “nne macchiteḍḍi sucannu nèttiri friscu re çiuri cjù beḍḍi” (negli alberelli succhiando nettare fresco dai fiori più belli). Un’immagine sensoria, carica di inesausta vitalità, che dà l’idea del ronzio delle laboriose api domestiche orbitanti “nno jardinu” (nel giardino): un universo straordinario, visto come angolo di paradiso (dal latino paradisus e questo dal greco, ovvero giardino). 

g. n.

 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry