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«La festa delle Milizie è, si voglia o no, la cifra eccelsa della città. Un tesoro impareggiabile che ci fa ancora ripetere un timore o tremore: “O quam te memorem, Virgo!” Una parola di infinita nostalgia» (prof. Giovanni Rossino).

Questa bella citazione apre un nuovo libro di Don Ignazio La China (sacerdote a Scicli e professore di diritto canonico), La Sacra Rappresentazione delle Milizie, Archivum Historicum Siclense (2016) che l’Autore dedica alla festa della Madonna delle Milizie (detta anche “dei Mulici”) che si svolge a Scicli l’ultimo sabato di maggio, e di recente inserita tra le feste tutelate dalla Regione Siciliana.

Lo scopo della pubblicazione –come si legge nella seconda di copertina– è quello di rendere fruibile ai lettori il testo originale secondo il copione del Pacetto Vanasia.

La ricostruzione storica vede una lunga serie di testimonianze che vanno dall’Ottocento ai nostri giorni e generano un dibattito molto intenso, a volte dai toni accesi, ma sempre pio e rispettoso delle tradizioni, incentrato soprattutto sul testo della sacra rappresentazione e sui commenti del “post scena”, perché la visione della “battaglia” delle Milizie tra “Normanni” e “Saraceni” (detti “Turchi”) e dell’intervento della Vergine a Cavallo che con la spada in mano ristabilisce l’ordine e tutela la fede, annunciata e raccontata dal canto dell’Angelo, non lascia mai indifferenti.

Tante prove di testi alternativi sono state fatte e provate, ma per molti (e anche per chi scrive, che più volte ha partecipato alla Sacra Rappresentazione anche come attore, per la regia di Gino Savarino) il testo del Pacetto Vanasia è quello che forse più si adatta, se non altro anche perché oramai esso è – come una volta fu detto in uno degli interessanti commenti televisivi tra i prof. Giuseppe Pitrolo e Paolo Nifosì, ottimi commentatori dell’evento – “nel DNA degli sciclitani”: chi, infatti non ricorda famose battute del testo: «…È un vecchio barbuto…», «…la Sicilia non è più tributaria…», «Possa il sogno avverarsi…», «Il Gran Conte Ruggero, Signore di questa terra…», «dal sangue dei gloriosi martiri la Sicilia uscirà vittoriosa e redenta…», «…Belcane! - …Cooosa vuoi?», «Vuoi tu guerra? E guerra sia!»; chi non ricorda almeno una scena o il canto dell’Angelo per la Vergine “Bella Amazzone invitta, Alta eroina”, cui “s’inchina Scicli”?

Tra le testimonianze leggiamo storici, intellettuali, giornalisti, studiosi e appassionati che si occuparono della Rapprentazione: Giuseppe Regaldi, Eduardo Morana, Serafino Amabile Guastella, Valentino De Caro, Carlo Stoppani, Giuseppe Pitré, Saverio Santiapichi, Concetta Cataudella, Mario Pluchinotta, Maria Galanti, Elio Vittorini, Bartolo Cataudella, Vincenzo Consolo, Italo Alighiero Chiusano, Roberto Alajmo…

Il libro si conclude con le proposte dell’Autore (e dei commentatori) sul tema “Ripensare la rappresentazione” e sul futuro della sacra Rappresentazione.

Un bellissimo omaggio di Ignazio La China alla sua (nostra) città di Scicli, con le sue belle feste (Il “Gioia” (Cristo Risorto), San Giuseppe “il Patriarca”, le Milizie, San Guglielmo, La Settimana Santa, l’Addolorata…) cui egli ha dedicato altri libri (ricordiamo per es. Le Feste del Signore, ed. Sion, 2008 e Appunti per una storia della Pietà Popolare a Scicli, ed. Sion…). Un libro da leggere subito e tenere in biblioteca, tra i migliori libri di storia popolare, della millenaria storia di Scicli, orgogliosamente cristiana e fiera della sua antichità.

Un ricco apparato di note impreziosisce il libro. Note da leggere e da cui partire per ulteriori studi sulla Rappresentazione e sulla storia di Scicli e delle sue feste.

In copertina è raffigurata la “Madonna a Cavallo” in un disegno originale di Rosario Calabrese.

 

Salvo Micciché

 

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Presentazione a Scicli

Il libro sarà presentato a Scicli, il 10 agosto, a cura di Giuseppe Pitrolo, nell'ambito degli eventi "Conversazioni a Scicli sotto l'Ulivo", a cura del Movimento Culturale Vitaliano Brancati.

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry