Ragusa e dintorni
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Riceviamo e pubblichiamo, dall'Associazione Youpolis

 

«Da più di un secolo Ragusa ospita con grande onore la Biblioteca Civica Giovanni Verga, sede finalizzata alla crescita culturale e sociale dei cittadini. Un ambiente – specie grazie alla nuova sede in Via Zama – concepito in modo da dare la possibilità a chiunque, anche agli studenti frequentanti la scuola primaria o secondaria, di coltivare la passione per la lettura e per il sapere, dal momento che la struttura fornisce alla cittadinanza un ampio e silenzioso spazio in cui poter apprendere, ma anche studiare. Gli orari di apertura sembrano però non tenere conto degli impegni mattutini cui uno studente deve adempiere, poiché è possibile usufruire degli spazi della Biblioteca prevalentemente dalle ore 9:00 alle ore 12:30, ad eccezione di due giorni settimanali, il martedì e il giovedì dalle 15:30 alle 18:00.

Come può quindi uno studente, che di mattina è a scuola, studiare in biblioteca soltanto due giorni a settimana, per di più per poco tempo? Il laboratorio di Ragusa dell’Associazione Youpolis Sicilia – mentre procede a pieno ritmo l'operazione per la verifica della fattibilità con l'Amministrazione delle proposte su centro storico, movida e incroci pericolosi – ritiene opportuno proporre, andando incontro alle esigenze di ogni studente, aperture pomeridiane più frequenti, emulando o posticipando di diverse ore quello mattutino. 

Uno dei vantaggi, tra l’altro, sarebbe quello di poter usufruire con più libertà delle recenti donazioni di libri da parte dell’amministrazione. Gli studenti, inoltre, avrebbero la possibilità di studiare per più tempo immersi in quell’aria impregnata di odore di libri. Infine si potrebbe fare in modo di utilizzare alcuni spazi al fine di sensibilizzare la gente ad aprirsi verso ciò che i libri possono trasmettere, ad esempio organizzando degli eventi culturali quali presentazioni, reading, dibattiti interattivi e momenti in cui grazie alla scrittura si possa comprendere al meglio la realtà che ci circonda».

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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