Ragusa e dintorni
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Pozzallo, 28 giugno 2016 – Nel salone della Parrocchia San Giovanni Battista di Pozzallo, gremito in ogni ordine di posti, sabato 25 giugno è stato inaugurato il Centro Mediterraneo di Studi e Formazione Giorgio La Pira. “Il Centro vuole essere un luogo di scambio, di dialogo, per ragionare e approfondire e imparare i percorsi di integrazione e accoglienza -  ha detto Giacomo Anastasi, della cooperativa Fo.Co., direttore e coordinatore del Centro.

Non è sempre facile ospitare – ha continuato Anastasi – ed in questo spazio si vogliono attivare percorsi rivolti sia agli addetti ai lavori e, allo stesso tempo, far partire un ragionamento culturale per affrontare, dal giusto punto di vista, la bellezza dell’accoglienza e dell’incontro. Per questo è necessario affrontare questo argomento fuori dal contesto dell’emergenza, oggi ampiamente superato”. 

Il Sindaco di Pozzallo Luigi Ammatuna, il rappresentante del Comune di Firenze Massimo Fratini, il Vicario Foraneo di Pozzallo Don Salvatore Cerruto, il rappresentante della Questura Dott. Terranova, il rappresentante della Prefettura di Ragusa Dott. Trombadore, il Dott. Di Maio dell’Ufficio Immigrazione della Questura hanno rivolto ai presenti i saluti istituzionali. 

In particolare Don Cerruto ha accolto favorevolmente l’iniziativa: “Ho subito pensato – ha affermato il Vicario Foraneo di Pozzallo - come Giorgio La Pira abbia voluto che il quinto colloquio del Mediterraneo si svolgesse qui a Pozzallo, quasi 50 anni dopo, affinchè i tempi fossero davvero maturi. Quando ci sarà la pace nel Mediterraneo,  affermava La Pira, ci sarà la pace nel mondo, e oggi siamo qui per essere artefici di questo importantissimo processo di pace e vogliamo lavorare per questo scopo nello spirito di La Pira”. 

A seguire hanno preso parola i protagonisti che hanno messo insieme il Centro Mediterraneo di studi. S.E. Mons. Guerino Di Tora, Presidente della Commissione per le Migrazioni della Conferenza Episcopale Italiana e della Fondazione Migrantes, ha avviato i lavori spiegando come “il fenomeno migratorio durerà almeno 25 anni e questo è un chiaro indice di come l’intero mondo stia andando incontro ad un cambiamento radicale. Quella che ci troviamo di fronte – ha continuato Di Tora - è la grande possibilità di costruire una nuova società, di cui anche l’Italia ha bisogno, visto che molti immigrati vengono utilizzati come braccianti o come badanti. La migrazione è la cifra attraverso la quale leggere la storia dei nostri giorni: dal punto di vista cristiano, l’accoglienza è una esperienza concreta di misericordia e occorre tenere presente che, in qualità di cristiani, siamo tenuti, ogni giorno, a dare la nostra testimonianza concreta. L’accoglienza, in molti luoghi italiani, dà fastidio a quanti hanno trovato la propria sazietà economica e dà fastidio politicamente anche a tante forze populiste che mettono gli italiani davanti a tutto, come se non fossimo tutti figli dello stesso padre, dimenticando la nostra storia”. 

Flavia Cerino, Presidente del Comitato Scientifico ‘‘Centro Mediterraneo di Studi e Formazione Giorgio La Pira’’, ha spiegato come “la spinta personale interiore degli attori che hanno avviato questo importante progetto ha permesso di comprendere la strada giusta da intraprendere per rispondere all’emergenza del nostro tempo. Il Centro è nato da una constatazione della realtà e dai bisogni della stessa. Ci siamo resi conto di quanto sia necessario qualificare i servizi agli immigrati, e, in particolare, ai ragazzi soli, ai più vulnerabili, ai minori stranieri non accompagnati, alle donne, a quanti hanno subito detenzione e torture. Il Centro si rivolgerà, in prima battuta, alla formazione degli attori dell’accoglienza. Altro obiettivo – prosegue Cerino - è quello di avviare un centro di ascolto per i migranti che arrivano nella città di Pozzallo, al porto, affinchè oltre alle informazioni ricevute al momento dello sbarco, possano ricevere notizie precise con un orientamento legale, sociale e sanitario, per comprendere come potersi muovere sul nostro territorio”. 

Maurizio Certini, della Fondazione Giorgio La Pira di Firenze, ha parlato dell’importanza dell’accoglienza, ricordando l’appello di Papa Francesco di impegnarsi nei confronti di chi fugge dalle guerre e dalla fame. “Per far ciò – ha affermato Certini - è necessario formarsi e per questo motivo questo progetto è, oggi più che mai, attuale. La Pira parlava del Mediterraneo come un luogo di scambi commerciali, di incontro delle religioni, di ricchezza culturale, e oggi siamo impegnati a costruire un mondo migliore attraverso l’incontro tra culture e religioni diverse. La Pira non era un uomo astratto, ma un personaggio estremamente concreto, che badava ai fatti più che alle parole perché attraverso i fatti si possono realizzare grandi cose”. 

Giorgio La Pira, del Comitato Firenze Pozzallo per Giorgio La Pira, ha spiegato come, finalmente, dopo 35 anni, si sia giunti ad una sintesi che ha permesso l’avvio di questo centro. “Da troppo tempo – ha spiegato La Pira – si parlava di realizzare qualcosa a Pozzallo, ma per un motivo o per un altro, tutto si risolveva sempre in un nulla di fatto. Da due anni a questa parte, il comitato permanente di iniziative tra Firenze e Pozzallo per Giorgio La Pira, grazie alla forte volontà degli attori che hanno deciso di intraprendere questo cammino, si è messo al lavoro, e abbiamo concretizzato la nascita del Centro Mediterraneo. Lampedusa, a differenza di Pozzallo, ha avuto il riconoscimento di tante autorità civili, politiche, religiose, europee, oltre a riconoscimenti economici. Ma Pozzallo non è stata da meno e merita rispetto ed attenzione. Così abbiamo convenuto che questo progetto si doveva realizzare a Pozzallo, anche in considerazione del fatto che si sposa benissimo con le esigenze del territorio. Stiamo creando gli strumenti per migliorare l’accoglienza formando i formatori. Speriamo di riuscire ad organizzare, in Sicilia, un sistema capace di far crescere la convivenza positiva con quei migranti che maturano la scelta di restare in Italia, e in particolare, con i minori non accompagnati”. 

Giacomo Anastasi, direttore del ‘‘Centro Mediterraneo di Studi e Formazione Giorgio La Pira’’, ha spiegato come “il centro lavorerà principalmente sulla cultura, partendo dalla città di Pozzallo, campione di accoglienza, e puntando al dialogo e all’inclusione. Poi ci occuperemo di contribuire alla costruzione di un bagaglio di competenze per i tanti uomini e donne che ogni giorno lavorano nei Cas, negli Sprar e nei porti nei quali avvengono gli sbarchi. Dobbiamo fornire agli educatori più strumenti e competenze, collaborando con le università, gli enti di ricerca e con chi, ogni giorno, fornisce il proprio contributo in questo campo. Il primo corso partirà giovedì 30 giugno, durerà sei mesi ed è rivolto a tutti, ma in particolare agli stranieri. Il Mediterraneo è un mare di cultura, che mette insieme i popoli che lo circondano. Il Mediterraneo, nel nome di Giorgio La Pira, può essere un luogo fondamentale di incontro con i paesi della sponda sud, con quelli dalla sponda orientale, ma anche in ambito italiano ed europeo. E per questo, anche le Istituzioni devono essere ambiziose e spingere la politica ad affrontare seriamente questi temi”. 

Al termine della presentazione, nel cortile della parrocchia, è stato offerto un aperitivo interculturale e, a seguire, presso l’Anfiteatro Raganzino, è stato realizzato uno spettacolo teatrale, molto apprezzato dal pubblico presente, denominato ‘‘Life is Beautiful - Un rito di comunione per le vittime del Mediterraneo’’, della compagnia ‘Isola Quassud Liquid Company’.

 

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Paul Valéry

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