Scicli
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Scicli, 19 agosto 2015 – “L’Ultima Cena” è un dipinto risalente al 1494. Un assetto iconografico che rappresenta uno dei momenti cruciali della cristianità, ovvero la Cena in cui Gesù rivela il tradimento di uno dei dodici apostoli e, soprattutto, preludio del sofferto cammino verso il calvario.

Leonardo Da Vinci è l’autore di questa opera che è passata alla storia come la più celebre rappresentazione dell’Ultima Cena e, in particolare, come capolavoro del Rinascimento italiano.

Quest’anno, il tema dell’Ultima Cena è stato proposto con successo dagli artisti sciclitani per l’Infiorata di Scicli, edizione 2015.

Già da qualche anno la splendida Città barocca, dalle lucenti e affascinanti basole ricche di storia e di profumo mediterraneo, è stata il centro di questo evento proponendo vari temi, come ad esempio monumenti più importanti della città, i Papi, le stazioni della Via Crucis. Anche quest’anno ricorre il tema religioso.

Protagonista indiscussa è l’armoniosa salita della chiesa di Santa Maria La Nova, collocata nel cuore della cava omonima, che giorno 17 agosto ha accolto l’evento. 

Ha aperto le varie ed articolate immagini ovviamente Italo Barocco, il cane diventato una sorta di simbolo per la città di Scicli raffigurato come lo ricordano gli sciclitani, in maniera spontanea e affabile. E poi un susseguirsi di bozzetti rappresentanti i dodici apostoli. Ogni bozzetto è stato disegnato artisticamente dalle mani abili dei maestri dell’Infiorata, che hanno saputo porre con destrezza i numerosi chicchi di riso colorati nei vari cerchi fiorati posti come cornice ad ogni sagoma.

Il tutto con una certosina precisione, cura e passione che contraddistingue ormai da qualche anno questo evento. Ogni piccolo bozzetto, infatti, si è trasformato in una grande opera dei nostri tempi.

Dopo i bozzetti, le immancabili “bardature”, ovvero delle strutture, che ricoprono interamente il cavallo, realizzate con le violacciocche, cioè particolari petali di fiori, e poi ancora palme e foglie.

La prima bardatura posta in visione ai numerosi visitatori è stata quella appartenente al cavallo che ha vinto in occasione della “cavalcata di San Giuseppe” edizione 2015.

A seguire, un esteso bozzetto dalla forma rettangolare, ai piedi della chiesa di Santa Maria La Nova rappresentante appunto “L’Ultima Cena“.

E qui occorre soffermarsi, guardando attentamente il dipinto. Perché gli abili maestri dell’Infiorata, i piccoli e grandi artisti, sono riusciti, nonostante la difficoltà data dall’uso di chicchi colorati e non di colori a tempera, ad evidenziare i cosiddetti “moti dell’animo” degli apostoli, ovvero la sorpresa, lo stupore che si nota nei loro sguardi all’annuncio dell’imminente tradimento di uno di loro.

Un grande plauso va a tutti gli artisti che si sono cimentati nella realizzazione dell’evento. Non resta altro che rivolgere a tutti un arrivederci all’edizione 2016 dell’Infiorata di Scicli.

 

Lucia Nativo

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry