Scicli
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Scicli, 27 agosto 2014 – Oltre 2000 partecipanti, una media di 400 persone per appuntamento, cinque incontri e una decina di siti visitati tra Modica e Scicli. 

Sono questi i dati che “fotografano” il successo straordinario delle Passeggiate Barocche 2014, che si sono concluse lo scorso 21 agosto.

Per la manifestazione giunta alla ventesima edizione, promossa quest’anno dalla Fondazione Grimaldi e dalla Fondazione Confeserfidi, con il patrocinio dell'Istituto meridionale di Storia e Scienze sociali (Imes) e delle Amministrazioni comunali di Modica e di Scicli, il bilancio è stato molto positivo.

Oltre al record di presenze, mai così numerose come quest'estate, le Passeggiate Barocche hanno fatto registrare un alto indice di gradimento de parte del pubblico, costituito in massima parte da appassionati provenienti da tutta la provincia da e turisti in vacanza nel Ragusano e nelle province limitrofe. Un gradimento, questo, espresso anche sui social network per l'organizzazione complessiva, la scelta degli itinerari e la bravura dei relatori. Da più parti, inoltre, sono giunte richieste di aumentare il numero di appuntamenti, diversificare gli itinerari con percorsi inediti e alternativi e replicare le visite anche in altre occasioni.

Dietro il successo delle Passeggiate c'è una formula avvincente e coinvolgente, consolidata da una ventennale esperienza organizzativa e cresciuta grazie anche al passaparola, che rappresenta una formidabile vetrina per i monumenti e i beni culturali del territorio, anche e sopratutto per quelli parzialmente fruibili, interessati da lavori di restauro o solitamente esclusi dai tradizionali circuiti turistici. 

Per lo storico Giuseppe Barone e lo storico dell’arte Paolo Nifosì, che hanno guidato il pubblico alla scoperta degli itinerari insoliti, dei siti normalmente preclusi alle visite, dei gioielli architettonici e delle “perle” del barocco incastonate nei centri storici di Modica e di Scicli, «le Passeggiate costituiscono senza dubbio una delle operazioni culturali più significative per ciò che riguarda la fruizione dei beni culturali non solo per la provincia di Ragusa, ma per l'intera Sicilia». 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry