Cultura

  • Argomento: Cultura

La Casa Natale Salvatore Quasimodo di Modica entra a far parte delle Case della Memoria


 
Modica, 26 aprile 2019
– La casa natale del Premio Nobel 1959 per la Letteratura entra a far parte dell’Associazione Nazionale Case della Memoria. Con il suo bagaglio di arte, suggestione e memoria, il Museo Casa Natale Salvatore Quasimodo di Modica (Ragusa), gestito dall’associazione Proserpina e ospitato nella casa in cui il poeta nacque il 20 agosto del 1901, è entrato a far parte della rete nazionale di case museo di personaggi illustri presenti sul suolo italiano. Casa Natale QuasimodoOltre alla Casa Natale di Salvatore Quasimodo, il Comitato Scientifico ha dato il via libera per l’ingresso nell’Associazione di altre quattro case: la Villa Giannini Tinti-Villa Garibaldi a Castelfiorentino (FI), il Museo Casa Francesco Baracca a Lugo (RA), la Casa Museo don Giovanni Verità a Modigliana (FC), la Casa Ugo Tognazzi a Velletri (RM). È la prima volta che in una sola riunione del Consiglio Direttivo ben cinque case entrano a far parte dell’Associazione.

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  • Argomento: Archivi

Ragusa, 26 aprile 2019 – Giovanni Calabrese (direttore dell’Archivio di Stato di Ragusa, sezione di Modica) comunica che, nell’ambito della festività del 1° maggio, l’archivio aderisce all’Apertura dei Musei, Monumenti, Parchi ed Aree Archeologiche, Archivi e Biblioteche ubicati in sedi monumentali. Pertanto, poiché la sezione di Modica è ospitata nell’ex convento di Sant’Anna (sede anche dell’Ente Convitto, via Liceo Convitto 33, Modica), l’Archivio sarà aperto al pubblico dalle 8 alle 14 del 1° maggio e saranno esposti documenti dell’antica Contea di Modica.

 

s. m.

 

  • Argomento: Arte

Judyta Krawczyk

Noto, 12 aprile 2019 – Domenica 14 aprile a Noto, ai Bassi del Palazzo Nicolaci, prende il via la pluriennale rassegna artistica “Percorsi di NOTOrietà”, promossa da Studio Barnum contemporary con il Patrocinio del Comune di Noto.

L’edizione 2019, curata dal suo ideatore Vincenzo Medica nel 2002, con l’intenzione di portare alla luce talentuosi artisti, ancora poco conosciuti, si apre con la mostra ATTRAZIONI, con i singolari ritratti dipinti, di piccolo formato, che l’artista Judyta Krawczyk, originaria di Varsavia, ma innamorata della Sicilia e di Noto, presenterà per la prima volta al pubblico siciliano. La mostra sarà visitabile fino al 12 maggio, tutti i giorni compresi i festivi, dalle 11 alle 19, ad ingresso libero.

«Da adolescente, ho visto il film “Il postino” del 1994. Ho sentito un'insolita vicinanza con il luogo e l'atmosfera di questo film. Con calma leggera e metafisica. Un forte desiderio di trasferirsi per vivere lì», ha detto Judyta.

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Articolo promozionale

 

Ragusa, 6 aprile 2019 – Sono aperte le iscrizioni , a partire da oggi 6 aprile, per il Corso pittorico-filosofico sulle tracce grafiche del maestro Piero Guccione. Il corso è ideato e tenuto dall’artista Milena Nicosia, in collaborazione con l’Associazione Culturale Arte Insieme. 

«Il 6 ottobre del 2018 il mondo dell’arte – dice Milena Nicosia-perde un grande Artista, un maestro di purezza, di bellezza lirica e sublime. Vittorio Sgarbi lo definisce il più grande pittore degli anni ’50 che ha rappresentato la sintesi suprema tra il figurativo e l’astratto. Come non ricordare le sue “linee del mare e della terra”, che hanno portato nel mondo (prima di Montalbano) le immagini della nostra terra iblea, i nostri paesaggi, le colline ible e le marine, rese idilliache anche quando non lo erano, trasformando alcune brutture, come un invadente palo elettrico o un edificio abusivo che occlude la vista in elementi puliti e decorosi, quasi indispensabili per ottenere lo stupore e la meraviglia dell’opera».

Piero Guccione è stato un grande filtro per la visione poetica del nostro territorio, attraverso i suoi occhi e la sua mano tutto si ripuliva e risplendeva di luce lirica ed emozionale. Lui diceva: “bisogna prendere esempio dal mare che assorbe ogni sporcizia e la disperde nella sua grandezza”.

Dietro la mano di Piero Guccione vi era tanta filosofia che è stata soggetto della tesi di Laurea di Milena Nicosia (ideatrice e docente del corso) discussa all’Accademia di Belle Arti di Firenze nel 2001 ottenendo 110 e lode su 110. “Piero Guccione, la bellezza come scudo Meduseo” era il titolo della corposa tesi che ha ottenuto i complimenti, scritti in una lettera, anche del compianto Maestro Piero Guccione. “Inseguendo il sublime di Piero Guccione” vuole proprio puntare l’attenzione sull’aspetto lirico e filosofico del maestro attraverso lo studio e l’esperienza pratica dei suoi pastelli seguendo le tracce tecniche del maestro e ripercorrendo gli stessi luoghi, guardando gli stessi soggetti che lui ha guardato, gli “ibiscus”, i “carrubi”, le “colline iblee”, gli “orizzonti tra mare e cielo”. Attraverso la corposità e la pittoricità del pastello e le tecniche del disegno si potrà fare un’esperienza artistica istruttiva e stimolante per allievi di tutte le età appassionati di pittura e di Piero Guccione. Imparare l’arte nelle sue varie sfaccettature è una libertà di tutti senza limiti di età, di istruzione o di ceto sociale. Quello che conta è la volontà con cui si seguono le proprie passione.

 

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  • Argomento: Mostre

Scicli (Mendrisio), 4 aprile 2019 – Inaugura sabato 6 aprile al Museo d’arte a Mendrisio, in Canton Ticino, la grande antologica dedicata al maestro siciliano Piero Guccione (1935-2018), tra i più grandi artisti italiani del secondo Novecento, attivo sino allo scorso anno, celebre per le sue magnifiche marine.

Non c’è mai stato un artista che sia riuscito a dare la dimensione della luce e della relazione tra l’azzurro, il mare e il cielo come Piero Guccione.  Nato nel 1935 a Scicli e recentemente scomparso, per oltre quaranta anni ogni mattina Guccione ha guardato il mare cercando di coglierne le variazioni, non per semplice descrittivismo, ma per trovarci sempre l’anima dell’uomo.

«Mi attira l'assoluta immobilità del mare, che però è costantemente in movimento.»  Guccione ha portato la sua ricerca ai limiti dell’astrazione, restando tuttavia ben ancorato alla realtà. Persino nelle ultime opere dove la rarefazione è condotta all’estremo e il senso di vuoto diventa qualità principale, egli vuole e sa rimanere pittore di un’antica tradizione radicata nel dato realistico, figurativo.

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  • Argomento: Cultura

Iniziativa culturale al Centro Studi Feliciano Rossitto di Ragusa 

 

Ragusa, 4 aprile 2019 – Martedì 9 aprile 2019, alle ore 17.30, nell’auditorium del Centro Studi Feliciano Rossitto (Via Ettore Majorana 5, Ragusa) si terrà l’iniziativa culturale dal titolo “Omaggio ad Angelo Campo. L’uomo, l’intellettuale, l’artista”.

Nel corso della manifestazione sarà presentato il volume su “Angelo Campo. Scritti di politica, cultura e arte”, edito dal Centro studi Rossitto e dal Centro Servizi Culturali “E. Schembari” di Ragusa e curato da Angelo Battaglia, Mariella Guastella e Giorgio Occhipinti.

Interverranno: Giorgio Chessari (presidente del Centro studi F. Rossitto), Pasquale Spadola (presidente del Centro Servizi Culturali “Emanuele Schembari”), Salvatore Burrafato (presidente di Unitre). Concluderà il sindaco di Ragusa, Giuseppe Cassì.

Seguirà la lettura drammatizzata de “La Passione di Cristo” di Angelo Campo, a cura del Teatro Utopia con Pippo Antoci, Pino Arestia, Emanuele Campo, Ornella Cappello, Giorgio Gurrieri, Natalina Lotta, Daniele Voi.

La regia è affidata a Giorgio Sparacino. Al pianoforte Fabrizio Arestia.

Luci e fonica sono curate da Davide Criscione. La serata si concluderà con un intervento musicale di Peppe e Michele Arezzo. 

 

Angelo Campo, scomparso a dicembre 2007, è stato uno dei maggiori intellettuali di Ragusa, contribuendo alla promozione della vita culturale e partecipando alla fondazione di tanti sodalizi nel campo della pittura, del teatro e dell’arte culinaria. È stato tra i promotori di “Cronache di una Provincia”, direttore responsabile per oltre un decennio di “Pagine del Sud” (edito dal Centro Studi “Feliciano Rossitto”, ha pubblicato molti articoli sui protagonisti della vita artistica, musicale e culturale del territorio ibleo. Si è occupato anche di teatro, scrivendo “La passione di Cristo” e curando la regia di varie opere. 

Giuseppe Nativo

 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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