Spettacolo
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#Ragusa - Una prova importante quella che aspetta i Talèh il prossimo 12 febbraio al teatro della filarmonica di Macerata. La band iblea è stata infatti selezionata per le audizioni live di “Musicultura”, il festival della canzone popolare e d’autore. 

Il concorso, già premio Recanati, ha come fine la presentazione e relativa promozione al pubblico ed agli addetti ai lavori delle tendenze in atto nell’ambito della canzone popolare e d’autore. “Musicultura” è oggi uno dei pochi appuntamenti radiofonico-televisivi fissi del panorama musicale italiano (Radio1 Rai, Rai 2, Rai 3, Rai 5) ed è ormai divenuto sinonimo di cultura, intrattenimento, spettacolo. Attraverso le selezioni che verranno effettuate tra tutti gli ammessi al concorso, i 16 finalisti verranno sottoposti al vaglio del comitato artistico di garanzia composto quest'anno da artisti come Luca Carboni, Giorgia, Tiziano Ferro, Carmen Consoli, Claudio Baglioni, Antonello Venditti, Vasco Rossi, solo per citarne alcuni. Solo 8 però saranno i vincitori e uno di questi si aggiudicherà il primo premio di 20000 euro. 

«È un grande prestigio essere scelti su quasi 2000 artisti - dicono Gianni, Turi e Vincent, cuore pulsante dei Talèh - un riconoscimento per il minuzioso e duro lavoro di ricerca e di studio che caratterizza il gruppo e nello specifico “Mistera”, l'album da poco pubblicato e candidato alle targhe Tenco 2015, che affronta tematiche esoteriche e religiose legate alle superstizioni e ai riti magici della nostra terra». 

La formazione musicale festeggia quest’anno i suoi 20 anni di attività ed è composta da Salvatore Dipasquale (voce, marranzano), Gianni Guastella (voce), Vincent Migliorisi (chitarre, mandolino, mandola, bouzouky, basso, percussioni, voce), Peppe Sarta (voce, fisarmonica), Andrea Chessari (tamburello, percussioni), Matteo Trovato (basso, basso tuba). L’uscita dell’album “Mistera” è stata anticipata dal video del brano “Scunciuru”, presentato in anteprima sul sito web del quotidiano Repubblica e adesso su YouTube

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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