Ragusa e dintorni
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Chiaramonte Gulfi, 20 dicembre 2014 – Sono stati finanziati interventi per oltre 89 milioni di euro in tutto il territorio regionale. 

Il GAL Natiblei ha impegnato interamente le somme destinate. Ben 46 aziende hanno ricevuto i contributi per l’attuazione di interventi materiali finalizzati allo sviluppo rurale, che è diverso dal concetto di agricoltura e che riguarda anche le piccole imprese presenti sul territorio operanti in settori non propriamente agricoli. 

Sono alcuni degli spunti emersi durante il convegno, tenutosi ieri sera a Chiaramonte, che ha tratteggiato l’esperienza del gruppo di azione locale Natiblei oltre a fornire le linee guida relative alla programmazione 2014-2020. 

Santi D’Alessandro, dirigente dell’assessorato regionale Agricoltura, Unità operativa 22 riferita all’attuazione dei piani di sviluppo locale, ha chiarito, esprimendo il pensiero dell’assessore regionale Nino Caleca, come “la Regione crede parecchio nei Gal tanto è vero che siamo stati l’unica, in Italia, a portarli al Vinitaly di Verona. Li porteremo anche all’Expo di Milano. Saranno in 17 a promuovere le scelte legate al marketing territoriale”.

Il convegno aveva preso il via con i saluti dei sindaci di Chiaramonte, Vito Fornaro, Monterosso, Paolo Buscema, e Giarratana, Lino Giaquinta. Il territorio in cui opera Natiblei, infatti, è quello dei tre comuni oltre a quelli di Licodia Eubea, Militello Val di Catania, Scordia, Vizzini, Buccheri, Buscemi, Carlentini, Cassaro, Ferla, Francofonte, Palazzolo Acreide e Sortino. 

I Gal sono considerati, come spiegato dallo stesso D’Alessandro, i bracci operativi della Regione. E ancora di più lo saranno con la nuova programmazione che, tuttora, è in fase di valutazione da parte di Bruxelles. 

Al convegno, avviato dall’intervento di Giovanni Castello, presidente del Gal Natiblei, erano presenti, tra gli altri, Concetta Pizzo, dirigente Soat di Palazzolo Acreide, Giuseppe Taglia, dirigente Soat di Siracusa, oltre a Sebastiano Di Mauro, direttore del Gal Natiblei, che si è soffermato sui piani di sviluppo partecipati e sulla valenza della cooperazione. 

Tra gli altri interventi, quello di Paolo Amenta, vicepresidente Anci Sicilia, che ha sottolineato come per predisporre i sistemi in rete occorre unire i due gruppi, a livello regionale, quello, cioè, della programmazione e dell’assessorato all’agricoltura. 

Amenta ha lanciato alcuni input: cosa fare dell’agricoltura, come assicurare il rilancio del settore; e, ancora come trasformare la dieta mediterranea in una realtà capace di attrarre i flussi turistici; come attirare i grandi tour operator; come mettere in luce l’identità territoriale regionale già in occasione dell’Expo. Tutti nodi che bisognerà sciogliere in vista della nuova programmazione. Sono state molto interessanti, poi, le testimonianze provenienti dagli imprenditori che hanno usufruito dei finanziamenti.

 

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Paul Valéry

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