Spettacolo
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Ragusa, 17 giugno 2015 – Presentato in conferenza stampa il nuovo lavoro discografico dei Taleh: “MISTERA”. Disponibile negli store digitali e nei canali tradizionali per l’etichetta Seltz Recordz, divisione di Viceversa, il nuovo disco è stato al centro dell’incontro di oggi con i giornalisti e ha rappresentato l’occasione per raccontarne la genesi ma anche il contenuto, le aspirazioni della formazione musicale ragusana. 

In conferenza stampa al Prima Classe a Ragusa sono state evidenziate anche le importanti collaborazioni di cui si avvale il loro nuovo album  come quelle con Guglielmo Tasca o con la Banda di Avola che tra l’altro sarà presente venerdì 19 giugno per il doppio concerto previsto al Teatro Donnafugata di Ibla.

Puntato l’accento anche sul video del brano “Scunciuru” [lett.: rottura del fidanzamento, ndr] con la regia di Vincenzo Cascone e lo chef Carmelo Chiaramonte nei panni del cuciniere-stregone. 

Tra le collaborazioni ricordata anche  quella con il poeta Pippo Di Noto che ha dato un grosso contributo alla redazione dei testi di “Mistera”, album dedicato ai misteri, ai riti, all’esoterismo. Vincent Migliorisi, che è anche produttore del disco, ha evidenziato l’impegno creativo per la realizzazione del disco scritto e registrato in circa due anni, frutto di un lavoro lungo e certosino, concentrato sul tema dell’esoterismo, della ritualità, dello sciamanesimo, realizzato anche attraverso la  consultazione di testi e racconti inerenti soprattutto il territorio. 

“Spesso - ha detto Migliorisi – conosciamo la storia del mondo ma non la nostra”. I Taleh hanno spiegato che il loro album è ispirato ad alcune leggende come ad esempio quella dei “Cento Pozzi”, contrada situata nell’immediata periferia di Ragusa, che la leggenda vuole sia nata da cento demoni, nonostante la zona fosse arida e dunque priva di acqua. C’è molto territorio in questo disco, molta identità ragusana e iblea, come ricordano le tracce dell’album, dagli scongiuri ai “patron’ o’ luocu” cioè i padroni del luogo, i fantasmi buoni delle case antiche, ma anche le “’nciurie” con cui vengono identificate le persone in città in base al proprio cognome o mestiere. Gianni Guastella non ha nascosto l’ambizione dei componenti di voler perpetrare la tradizione orale da consegnare alle nuove generazioni che si avvicinano alla loro musica. Non a caso il disco è dedicato ai nonni e ai nipoti: “Quei nonni che raccontano ai figli e nipoti tradizioni e frammenti di questa terra”. E anche Salvatore Dipasquale ha ribadito la qualità della ricerca sviluppata per la nascita dei testi del nuovo disco: “Abbiamo rispolverato tradizioni antiche e dato vita a questo faticoso lavoro musicale e testuale attingendo anche alla tradizione orale, al fine di raccontare in musica e soprattutto tramandare”. 

 

I Taleh sono formati da Salvatore Dipasquale (voce, marranzano), Gianni Guastella (voce), Vincent Migliorisi (chitarre, mandolino, mandola, bouzouky, basso, percussioni, voce),Peppe Sarta (voce, fisarmonica), Andrea Chessari (tamburello, percussioni). 

L’uscita dell’album è stata anticipata dal video del brano “Scunciuru”, presentato in anteprima sul sito web del quotidiano Repubblica, e visionabile su Youtube. Per il doppio concerto di venerdì 19 giugno al Teatro Donnafugata è ancora attiva la prevendita presso Prima Classe in via Ercolano a Ragusa.

 

 

 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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