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Ragusa, 17 novembre 2014 – C’è una sola squadra al comando del massimo campionato di basket femminile: è la Passalacqua spedizioni Ragusa. 

Con una prestazione di grande cuore e carattere le aquile biancoverdi hanno battuto le campionesse d’Italia per 73-71, in un Palaminardi pieno in ogni ordine di posto. Un match dalle mille emozioni, ed in equilibrio fino all’ultimo secondo, che ha visto prima la partenza super delle scledensi, mortifere da tre con le proprie specialiste, poi il ritorno delle ragusane spinte, su tutte, da una sontuosa Pierson, e poi un finale aperto a qualsiasi risultato. 

Alla fine la vittoria più che meritata della squadra di coach Nino Molino che si ritrova, per la prima volta, da sola al comando della classifica con 16 punti conquistati in otto partite disputate. 

Abbracci tra tutti, autografi, foto di rito a fine partita, per un evento sportivo che resterà a lungo nella memoria di tutti. Da oggi, però, si ritorna con i piedi per terra, nella consapevolezza che senza l’umiltà e il lavoro di ogni giorno è impossibile il raggiungimento di qualunque risultato.  

“È stata una vittoria molto sofferta – ha commentato il tecnico biancoverde - contro una grande squadra che in un momento di difficoltà, arrivando da una sconfitta in Eurolega e senza Ogwumike, ha trovato ottime conclusioni da tre con il gruppo delle italiane, su tutte Sottana, Macchi e Masciadri. Questo ovviamente ci ha messo in grande difficoltà. 

Noi non abbiamo avuto nei primi due quarti la giusta intensità difensiva, e se Schio la fai giocare, è chiaro che la qualità delle sue giocatrici viene fuori. Negli ultimi due quarti abbiamo aumentato l’intensità difensiva, anche grazie ad un quintetto più difensivo con Valerio in campo, e ne è venuta fuori la rimonta ed il break che non è stato mai decisivo perché loro hanno trovato dei canestri da tre punti anche in condizioni difficili. 

Alla fine è arrivata la vittoria che è chiaramente da dedicare ai nostri tifosi che sono stati straordinari a spingerci nella rimonta”.

 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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