Religione
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Ragusa, 25 maggio 2015 – Giunto alla 13ª edizione, si è svolto domenica 23 maggio a Marina di Ragusa, l’incontro dei gruppi, delle associazioni e dei movimenti ecclesiali, organizzato dalla Consulta delle Aggregazioni Laicali della Diocesi di Ragusa.

Nella cornice di Piazza Malta, affacciati sullo splendido orizzonte del mar Mediterraneo, in tantissimi hanno accolto l’invito del Vescovo Paolo Urso per “accogliere, raccontare e condividere il dono e la gioia della speranza, in un clima di festosa preghiera”.

Il filo conduttore della giornata è stato il tema della speranza, tema su cui si è ampiamente soffermato il vescovo durante l’omelia della celebrazione Eucaristica.

“La speranza – ha detto il vescovo – è un dono dello Spirito Santo, un regalo che non delude chi lo riceve e di cui ogni uomo ha bisogno. E’ un regalo che va chiesto con insistenza, a volte anche con le lacrime agli occhi, anche quando attorno sembra tutto buio. La speranza non segue la logica dei privilegi. La speranza è un dono per tutti e per ciascuno, senza limiti di tempo o di spazio, che fa sentire tutti fratelli e sorelle. Infine – ha continuato mons. Urso – è un dono che dura, non si consuma, non si usura e sempre si rinnova. La possiamo nascondere, ma da parte di Dio non si spegne mai. La speranza trasforma l’umanità. Chi l’accoglie diventa una persona nuova per rendere nuovo questo mondo e trasformarlo secondo la grande legge della fraternità”.

Non è mancato nel corso della giornata il ricordo dei 100 anni della 1° guerra mondiale, si è pregato per i morti dell’inutile guerra, ma ancor più mons. Paolo Urso ha esortato a ricordare “perché non ci sia più spazio per la guerra e non solo a parole, ma con l’impegno da parte di tutti. Se il potere non lo fa, è il popolo che deve dire: non vogliamo la guerra!”.

Il programma della giornata è stato ricco di momenti significativi e di testimonianze: un flash mob è stato proposto dal Gruppo del Rinnovamento nello Spirito; una testimonianza sulla famiglia è stata offerta da Incontro Matrimoniale; un mimo è stato presentato dalla Comunità Ecco Manda me; dei brani sono stati letti dagli universitari della FUCI; per ultimo, il gruppo Frequenza 1 del Movimento dei Focolari ha presentato un medley dal recital “Il coraggio di volare”. Particolarmente toccante l’esperienza proposta del Centro Aiuto alla Vita, di una giovane donna che ha rifiutato l’aborto nonostante un compagno che non voleva saperne e una famiglia che non condivideva la scelta: “il solo pensiero – scrive la donna - di far morire la mia piccola creatura mi faceva stare male. Non è stato facile perché mi sono sentita attaccata, giudicata, non capita, ma io ero convinta di ciò che volevo: portare avanti questa gravidanza. Sentivo che la vita ha inizio nel momento del concepimento. Poi finalmente è nata la mia bambina. E’ stata un’emozione unica e inspiegabile: è la creatura più bella del mondo, il dono della vita. Possa questa mia esperienza essere fonte di speranza per ogni donna”.

 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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