Religione
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Il coraggio di Giovanni esempio di vita per i nostri tempi. Si conclude la festa 2015 del Patrono di Ragusa. Una immensa partecipazione di fedeli alle celebrazioni e alla composta processione di ieri. Il segno della festa: una casa di accoglienza per famiglie in difficoltà

 

Ragusa, 30 agosto 2015 – “Il profeta è colui che difronte alle difficoltà non ha paura, è consapevole dei suoi limiti ma sa che il Signore cammina con lui. A noi la paura talvolta ci paralizza ma seguendo l'esempio di Giovanni possiamo vivere le cose in maniera diversa." 

Con questo messaggio il Vescovo di Ragusa Mons. Paolo Urso ha salutato l'immensa folla di fedeli che ha gremito Piazza San Giovanni ieri sera, 29 Agosto, al termine della lunga processione solenne che ha attraversato il centro storico con migliaia di ceri accesi. 

Una vita, quella di Giovanni, che può essere di esempio per più motivi, come spiegato da Simone Digrandi che, dopo il Vescovo, ha portato il breve saluto del Comitato Festeggiamenti: "Tutti manifestiamo desiderio di legalità in questi tempi. Giovanni ha avuto il coraggio di andare dai potenti e dire 'non ti è lecito', ovvero 'non lo puoi fare, non è legale'! se avessimo il coraggio di dirlo a chiunque sbaglia e mette in atto comportamenti illegali, anche a noi stessi, le cose potrebbero cambiare". Ma è stato il Parroco della Cattedrale, Don Gino Alessi, che nel suo intervento ha comunicato alla piazza che la Festa di San Giovanni Battista 2015 avrebbe lasciato un segno, con un progetto di carità importante per tutta la città di Ragusa. 

Dopo aver infatti ringraziato il Comune e gli sponsor per il sostegno, i Portatori e il Comitato per l'impegno profuso, le parrocchie che hanno vissuto gli importanti momenti di comunione durante le processioni del 27 e del 28 e tutti i fedeli - la cui presenza e partecipazione alla festa dimostra il desiderio di ognuno di loro di crescere ogni giorno nella vita di fede - ha annunciato che entro il mese di settembre in Via XXIV Maggio 72 (in fondo al Corso Italia) verrà aperta la "Dimora di Giovanni Battista" a cura dei volontari del centro ascolto Caritas della Cattedrale e della San Vincenzo parrocchiale in collaborazione con la Caritas diocesana: un luogo che ospiterà temporaneamente piccoli nuclei familiari in difficoltà e che sarà aperta tutto l'anno.

Con queste parole, il festoso e partecipato rientro del Simulacro del Patrono in Cattedrale, e i fuochi pirotecnici di mezzanotte, si è conclusa una giornata vissuta prima di tutto nella fede e nella devozione: si stimano infatti oltre diecimila presenze in Chiesa durante le otto celebrazioni eucaristiche, e a conferma di questo il fatto che il Parroco e numerosi sacerdoti in mattinata hanno confessato per più di quattro ore consecutive e, tenendo conto della quantità di particole utilizzate, circa cinquemila fedeli hanno fatto la Comunione. Migliaia i ceri accesi durante la lunga processione, gestita nell'ordine dai volontari del "piano sicurezza" e che, differentemente dallo scorso anno grazie alla rimozione della parte della fiera che insisteva sul Ponte di Via Roma e Viale Tenente Lena, non ha conosciuto criticità rilevanti. Rimane comunque necessario che i fedeli ascoltino in maniera tassativa le indicazioni dei volontari onde evitare piccoli stacchi.

Questa sera, alle 19.30, si terrà la Messa di ringraziamento e conclusiva dei festeggiamenti, con la partecipazione di alcune comunità che venerano il Battista e con la lettura dei messaggi delle comunità invitate che non potranno essere presenti per problemi logistici: si chiuderà così una festa 2015 caratterizzata da tanta partecipazione, ordine, attenzione all'arte e ai talenti locali (molto visitate le 4 esposizioni di Palazzo Garofalo e tantissima gente durante la serata di Sangiovart il 28 Agosto) da una forte presenza sui social network (registrate tantissime condivisioni delle foto che il Comitato pubblicava in diretta durante tutti i momenti della festa utilizzando l'hashtag #patronuviva2015) e da novità pastorali che sembrano essere state buone dato il coinvolgimento di fedeli e periferie; è chiaro che ogni anno la Cattedrale e il Comitato sono disponibili a ricevere qualsiasi proposta su luoghi e momenti in cui essere presenti con il simulacro del Patrono - e che a loro bisogna rivolgersi per fare proposte - ma deve essere altrettanto chiaro che, data la complessità delle tre processioni, ogni anno è necessario fare scelte determinate per ottimizzare la presenza del Patrono nei luoghi e il coinvolgimento dei fedeli.

 

 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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