Cultura
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  • Argomento: Poesia, Storia

Modica, 14 novembre 2019 – Proseguono gli incontri culturali promossi ed organizzati dal Caffè Letterario “S. Quasimodo” di Modica, diretto da Domenico Pisana. Il quarto appuntamento dei cosiddetti “sabati letterari”, che si terrà sabato 23 novembre prossimo, a Modica presso Palazzo della Cultura, alle ore 17.30, avrà per tema “Salvo Micciché, tra poesia e storia”. 

Affetto da “sciclitudine” e “intrinsecamente ragusano” come ama definirsi, Salvo Micciché (saggista e direttore editoriale della testata on line Ondaiblea.it) è consulente informatico e accanito radioamatore, oltre a coltivare la passione di fotoreporter. Giusto per citarne alcune delle sue molteplici attività. In questi ultimi anni l’animo di Salvo Micciché si è ulteriormente sviluppato su due direzioni: quella che ruota in ambito poetico e quella di natura squisitamente storica. 

L’appuntamento culturale sarà coordinato da Silvana Blandino (componente del Caffè Quasimodo) con l’introduzione di Domenico Pisana (presidente del Caffè Quasimodo). Interverranno Marco Iannizzotto (poeta) e Giuseppe Nativo (pubblicista e scrittore). La lettura di brani tratti dalle opere di Micciché sarà affidata ai bravissimi Giovanna Drago e Giovanni Blundetto (Compagnia teatrale “I Caturru” di Scicli). La serata sarà tratteggiata dalle musiche di Vittorio Scorsonelli (pianoforte).

Salvo Micciché , giovane firma de Il Giornale di Scicli  e conduttore televisivo in una TV locale, nel 1991 (a 27 anni) pubblica il suo primo saggio: Onomastica di Scicli per le Edizioni de Il Giornale di Scicli (75 pp.), cui fanno seguito altri brevi saggi in materia di storia locale e onomastica. Successivamente si dedica alla sua professione di informatico ed editore.

Nel 2016 pubblica “Argu lu cani. Cunti, stori e puisia in lingua siciliana” da cui emerge la sua passione di raccontare e raccontarsi, magari traendo spunto dalle sue radici fortemente siciliane e germogliate nella sua barocca Scicli. Salvo Micciché scrive di logica, matematica e tecnologia per riviste di settore. Eppure si immerge, con delicatezza d’animo, in una dimensione poetica in cui i versi prendono forma in una partitura dove il tempo non è mai stabilito a priori ma è ogni singola tematica a scandirne le trame. Con il volume “Zàghiri e Parmi” (2016), l’autore si propone di portare avanti gli studi sulla lingua siciliana, offrendo al lettore altre poesie, ma anche una sintesi di grammatica e un glossario più ampio di quello già presente in Argu, per fornire ulteriori strumenti di lettura, di riflessione e di ricerca. Sempre nel 2016 è pubblicato “Dall’Alba ai Girasoli”, raccolta poetica di cui Salvo Micciché è coautore con Marco Iannizzotto. Sorprende non poco il dinamismo visivo che emerge dirompente dall’articolata trama poetica scritta “a quattro mani” e mediata da una vellutata alchimia di pensieri, immagini, umori, sensazioni, tutti avvolti in mirabili suggestioni liriche convergenti in una espressione di intima emozionalità. 

Nel 2017 è dato alle stampe, in sinergica collaborazione con Il Giornale di Scicli, un volume di oltre 300 pagine dal titolo Scicli: onomastica e toponomastica - con appendice araldica (edizione riveduta e ampliata del primo saggio). Un volume che prosegue, 26 anni dopo, un itinerario iniziato nel 1991 con la pubblicazione del primo saggio che si incunea nel settore dell’onomastica (con un’appendice araldica), dando un serio contributo di ricerca relativamente allo studio dei cognomi ricadenti nel territorio di Scicli e dintorni. 

Nel 2018 è dato alle stampe un poderoso volume su Scicli. Storia, cultura e religione (secc. V-XVI), edito da Carocci. Il libro conduce il lettore in un viaggio temporale di dieci secoli. Gli autori, Salvo Micciché e Stefania Fornaro (archeologa messinese ma ragusana di adozione), si prefiggono come obiettivo quello di far viaggiare, in una sorta di binario parallelo, la dimensione storica con quella archeologica. 

Il 28 novembre è atteso in libreria un ulteriore volume dal titolo La Sicilia dei Micciché. Baroni e briganti, intellettuali e popolo (Carocci Editore, 2019, pp. 220). Salvo Micciché e coautore con Giuseppe Nativo (giornalista-pubblicista e scrittore). Un viaggio con la storia e nella storia. Un mosaico in cui tasselli di vita e di indagine storica si intrecciano con le vicende della nostra Isola e oltre. Il volume tratta la storia di “Micciché” che non è solo il cognome di una famiglia un tempo nobile e importante, ma anche un luogo, il Feudo di Micciché, nei pressi di Villalba. L’obiettivo che ha guidato questa ricerca è soprattutto quello di riportare, assemblare i tanti tasselli in un percorso unico che da Villalba, Messina (le origini) porta a Scicli e a tante altre città siciliane (tra le quali Caltanissetta, Pietraperzia, Naro, Palermo, Catania, Ragusa, Santa Croce Camerina). Si narrano storie e microstorie di nobili e baroni ma anche di briganti e gente comune, dal Medioevo all’Ottocento. Le vicende sono descritte attraverso avvenimenti poco conosciuti ma determinanti, con dettagli curiosi dedotti dalle fonti. 

 

Il 23 novembre a Modica, al Palazzo della Cultura (Corso Umberto) si parlerà di tutto questo in una serata che (a partire dalle 17:30) si preannuncia molto interessante e piacevole.

 

g. n.

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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