Cultura
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

Si inaugura alle 17, “Naufragi”, mostra di portata internazionale nel Museo Archeologico Regionale Camerina. Un filo rosso che collega il III secolo ai giorni nostri

 

Ragusa, 29 dicembre 2014 – Sarà una mostra di portata internazionale quella che sarà inaugurata oggi alle 17, e si potrà ammirare nel Museo Archeologico Regionale Camerina dal 30 dicembre 2014 al 30 agosto 2015. Il suo titolo è “Naufragi”, quelli di quasi 2.000 anni fa ma che, ripetizione della storia, ricordano quelli di questi ultimi come se il tempo nel Mediterraneo di fosse fermato e il tema del “naufragio” continuasse a perpetrarsi inalterato. Come se ci fosse una sorta di fil rouge, filo rosso, che colleghi le tragedie del III Secolo d.C. ai nostri giorni.

Saranno dunque esposti reperti archeologici relativi al tema dei trasporti commerciali nel Mediterraneo nella tarda antichità. La presentazione di oggetti rinvenuti nei relitti e di scene figurate relative ai momenti tragici del naufragio e dell’affondamento, avvenimenti che si sono verificati in ogni tempo e che ci permettono di ipotizzare le modalità del trasporto delle merci, i generi di prodotti commercializzati e le rotte che venivano intraprese nel III sec. d. C.

L’augurio, espresso nel 2012, in occasione della mostra a Copenaghen del “tesoro dei sei imperatori”, di ripetere un evento in collaborazione fra la Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen ed il Museo di Camarina, è stato un auspicio fecondo. Teatro di questo evento sarà tra poco il Museo siciliano dove grazie al munifico prestito accordato dal Direttore del Dipartimento delle Antichità della Glyptotek Jan Kindberg Jacobsen, sarà esposto e potrà essere ammirato, tra gli altri reperti, uno dei sarcofagi figurati di età romana fra i più significativi e pregiati delle collezioni di tutta Europa.

Il sarcofago, già nella collezione Borghese a Roma, fu acquistato nel 1895 dalla Glyptotek e fu trasferito a Copenaghen. Ritorna in Italia per la prima volta dopo 120 anni. Il tema del naufragio rappresentato nella scena figurata della fronte del sarcofago, ripreso dall’esposizione dei reperti recuperati in due relitti camarinesi è il filo conduttore intrigante e drammatico, della mostra. In questa esposizione si raccontano e si intrecciano storie anonime di uomini e cose che viaggiavano sulle rotte del Mediterraneo fra la fine del terzo e gli inizi del quarto secolo d.C. Anfore per il trasporto di derrate, ceramiche da mensa, oggetti della vita quotidiana dei marinai a bordo si coniugano con le immagini realistiche riproposte nel sarcofago di un uomo caduto in mare, fra le navi da carico, in un porto con un faro. Uomini e cose sono riproposti nella mostra in un rigoroso contesto storico così che fagocitano la riflessione storica e l’attenzione del pubblico per i temi dell’approvvigionamento delle derrate e del commercio nel mondo romano nel periodo della Tetrarchia, fra Diocleziano e Costantino. Emerge così con evidenza nell’ambito della storia economica della tardoantichità il ruolo produttivo dell’Africa per le province centro-orientali dell’Impero.

Nella mostra del Museo Regionale di Camarina sui “Naufragi” sono esposti reperti archeologici relativi al tema dei trasporti commerciali nel Mediterraneo nella tarda antichità. La presentazione degli oggetti rinvenuti nei relitti e di scene figurate relative ai momenti tragici del naufragio e dell’affondamento, avvenimenti che si sono verificati in ogni tempo, ci permettono di ipotizzare le modalità del trasporto delle merci, i generi di prodotti commercializzati e le rotte che venivano intraprese nel III secolo d. C. Sono esposti nella mostra, oltre al sarcofago proveniente dalle collezioni della Glyptotek di Copenaghen, i reperti di due relitti rinvenuti lungo la costa meridionale della Sicilia, a sud di Camarina.

Il sarcofago (cm 178 X 52 X 54), in marmo bianco con tracce di colore originario, presenta sulla fronte una scena, in bassorilievo, con tre navi in un porto e un personaggio caduto in mare. Alle due estremità si scorgono un faro e una villa-marittima con dei personaggi. Sui lati corti del sarcofago sono incisi scudi, lance e doppie asce. Forse la scena di naufragio raffigurata nel sarcofago si riferisce al suo proprietario, cioè alla persona che vi fu inumata. Questo personaggio, forse un mercante o un armatore, può essere stato o l’uomo in mare o colui che assiste al salvataggio. Le navi raffigurate nella scena che decora il sarcofago sono delle imbarcazioni da carico (corbitae) di cui si intravedono la poppa, la prora, il timone, le vele e le cabine. L’imbarcazione di sinistra traina una piccola scialuppa e vicino alla nave al centro della scena c’è un uomo in mare. Tutte le imbarcazioni sono governate da tre personaggi nudi. Probabilmente queste navi trasportavano le merci per il servizio dell’annona ed erano arrivate a Portus (Ostia) a cui si potrebbe riferire il faro a gradoni. Il sarcofago si data al III° sec. d. C., durante il periodo della tetrarchia voluta da Diocleziano che divise l’impero in due prevedendo due Augusti e due Cesari. In questo periodo i burocrati ed i militari vivevano in edifici sontuosi e tendevano, attraverso i linguaggi formali e con l’utilizzo di nuove iconografie simboliche, ad autocelebrarsi. La scena del sarcofago, forse relativa ad un avvenimento reale vissuto dal personaggio a cui fu destinata la cassa, nel panorama figurativo dell’età tetrarchica per questi aspetti realistici è un vero unicum.

Il relitto rinvenuto in località Randello è di un’imbarcazione che trasportava, verso il 330 d. C., all’interno di anfore, fabbricate nell’odierno Portogallo, pesce salato tipo garum (salsa di interiora di pesce). Il pesce utilizzato era la sardina philchardus. Le anfore, della capienza di circa 22 litri, dovevano essere originariamente sistemate all’interno della stiva della nave che al massimo doveva trasportare 130-200 contenitori per un totale di 3.000 Kg di prodotto.

Il relitto rinvenuto in località Femmina Morta è relativo ad un mercantile che agli inizi del IV sec. d. C. trasportava un carico di anfore provenienti dal Nord Africa con olio e garum (anfore tipo africano ma anche anfore della penisola spagnola). Nella nave c’erano anche ceramiche da mensa (scodelle, piatti e vassoi), che dovevano essere vendute. I relitti rinvenuti lungo la costa di Camarina confermano che nel IV° sec. d. C. era attiva una rotta commerciale.

 

***

Naufragi”. A cura di Giovanni Distefano, direttore del Museo archeologico regionale di Camarina.

Sarà inaugurata il 29 dicembre alle ore 17 e sarà aperta al pubblico dal 30 dicembre al 30 agosto 2015.

Prezzo dei biglietti: € 4

Ingresso gratuito: minori di anni 18, scolaresche ed insegnanti accompagnatori, studenti universitari in Beni Culturali Archeologia e in Architettura. La prima domenica di ogni mese dalle ore 9.00 alle ore 13.30

Giorni di apertura e orario:

Lun-Sab. ore 09.00 - 18.00 (orario invernale)

Lun-Sab   ore 09.00 - 14.00; ore 15.00-19.00 (orario estivo).

 

Per informazioni e prenotazioni telefonare: Tel.  0932 826004 mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Come arrivare al museo: S.P. 102 - Km.1 C/da Cammarana - Scoglitti - Vittoria (Ragusa)

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.