Cultura
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Convegno al Centro Servizi Culturali - Scrittori, poeti, critici letterari italiani e stranieri si danno appuntamento a Ragusa

 

Ragusa, 16 novembre 2015 – Sabato 21 e domenica 22 novembre, presso i locali del Centro Servizi Culturali di Ragusa, in via Armando Diaz 56 (ore 9,30 -12,30 / 17,30 - 20,30), si terrà il convegno “Interrogare il Novecento” che chiamerà a raccolta intellettuali di varia estrazione, quali docenti universitari, storici della letteratura, traduttori, scrittori, poeti, critici letterari italiani e stranieri. 

L’iniziativa è promossa dal Centro Servizi Culturali in sinergica collaborazione con il Comune di Ragusa, Gruppo “Mario Gori”, Selinus University of Sciences and Literature di Bologna e Banca Agricola Popolare di Ragusa. 

Obiettivo del convegno sarà quello di proporre una riflessione sui cambiamenti e le tendenze fatte registrare dalla letteratura nel corso del cosiddetto “secolo breve”. “Interrogare il Novecento” intende tracciare, attraverso voci critiche e poetiche, un quadro di un passato prossimo dell’intero panorama letterario, con particolare riferimento anche alla poesia. Quest’ultima, in ambito italiano, costituisce, pur in un’epoca di forti scosse, il registro di tematiche, le quali, pur alla ricerca di nuove identità culturali, non possono non riconoscere come le loro radici affondino nel pensiero che ha percorso l’interezza drammatica, problematica ed euforica del secolo trascorso. La Sicilia ha di certo rappresentato, con i suoi intellettuali più avanzati, punta del pensiero novecentesco e la città di Ragusa, non meno generosa nel contribuire a ridisegnare, con le sue opere d’ingegno, il quadro di un luogo, fondamento morale delle nostre attuali esistenze.

Sulla base di tali istanze, agli interventi programmati (sono previsti ben 14 relatori) si articoleranno dei momenti dedicati a “Recital di poesia” suddivisi in due ambiti: letture di poeti storici di terra iblea con riferimento al Novecento (tra i quali Giuseppe Bonafede, Gesualdo Bufalino, Enrico Cavacchioli, Domenico Cultrera, Emanuele Giudice, Enzo Leopardi, Emanuele Mandarà, Raffaele Poidomani, Salvatore Quasimodo, Vann’Antò); letture di poeti contemporanei, dai quali risulti il loro legame geografico-spirituale o intellettuale con Ragusa (tra cui Carmelo Arezzo, Giuseppe Digiacomo, Letizia Di Martino, Pippo Di Noto, Aldo Gerbino, Andrea Guastella, Giovanni Occhipinti, Dario Pepe, Domenico Pisana, Emanuele Schembari, Giuseppe Schembari, Maria Teresa Verdirame, Giovanna Vindigni e alcuni poeti dell’ultima generazione). Le letture dei versi poetici saranno curate dall’attore Giovanni Arezzo e sottolineate dal commento musicale di Giacomo Schembari. 

Una tematica, quindi, molto impegnativa che “vuole essere, in certo senso, un test sul secolo trascorso, ma anche – spiega lo scrittore e poeta Giovanni Occhipinti - una riflessione sui motivi e i valori di quella letteratura e dei Maestri della critica interessati allo sperimentalismo strutturalista e della linguistica in un momento in cui si manifestava il declino della civiltà contadina e i braccianti della terra dal Sud andavano alla ventura per inurbarsi al Nord, dove fioriva già la civiltà dell’industria, improvvisandosi operai nelle fabbriche”. Si andrà a riflettere anche sulla temperie storica “nella quale – aggiunge Occhipinti - i poeti nati a partire dal 1935 (mi riferisco ai poeti della cosiddetta ″Quinta Generazione″), passano spesso inosservati dalla grande critica, specie quelli delle ″periferie″ geografiche della Penisola, e dai Centri del potere editoriale”. 

 

Giuseppe Nativo

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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