Scicli
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Scicli, 28 novembre 2016 – “Ho sentito il calore della gente, l’entusiasmo delle persone che mi hanno sostenuto. Ma non sono riuscita a trasmettere tutte queste peculiarità che hanno caratterizzato la mia candidatura, forse anche perché il tempo non me lo ha permesso, ai cittadini di Scicli. Nessun problema. E’ stata comunque una esperienza fantastica. E accetto con la massima serenità il responso delle urne”. 

Parla la candidata a sindaco di Scicli, Rita Trovato, dopo avere preso atto dell’esito del voto per le amministrative in città. “Certo, ci sarebbe molto da dire riguardo al fatto – sottolinea Rita Trovato – che sono stata penalizzata dal voto disgiunto, quindi in alcuni casi chi diceva di sostenermi non è stato conseguenziale sino in fondo. Ma queste valutazioni le faremo al momento opportuno. 

Per il momento non posso dire altro se non riconoscere la sconfitta ma, allo stesso tempo, aggiungo che non mi fermerò qui. La nuova legge elettorale, infatti, mi assegna la possibilità di svolgere appieno il ruolo di consigliere comunale, in questo caso di opposizione rispetto alla prossima Amministrazione, e cercherò di portare avanti nella maniera migliore il suddetto mandato. 

Auguro buon lavoro al prof. Giannone nella speranza che sappia costruire qualcosa di importante per la nostra beneamata città. In ogni caso, in Aula, ci sarò anche io a spronarlo e a pungolarlo verso la direzione che ritengo più adeguata per la nostra Scicli. In ultimo, lasciatemi ringraziare tutti gli sciclitani che, pur non conoscendomi e non avendomi mai identificato come soggetto politico, mi hanno comunque dato fiducia. E un grazie al mio staff, ai miei collaboratori e alle sei liste che mi hanno sostenuto con cui ho condiviso questa straordinaria esperienza. Oggi è un giorno nuovo per Scicli. Anche per quanto mi riguarda perché, naturalmente, nonostante la sconfitta, è l’inizio di un percorso politico che spero di portare avanti in maniera proficua per il benessere della nostra bella città barocca”.

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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