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  • Argomento: Archeologia

Le scienze del patrimonio culturale on Air. Dal Mediterraneo al Sahara. La Cooperazione Tuniso-Italiana in Archeologia e nel Patrimonio Culturale: 22-23 Marzo 2021, h. 9.00-13.00, a cura di Massimo Botto (CNR ISPC), Emanuele Cancellieri (Sapienza Università di Roma), Giulio Lucarini (CNR ISPC, ISMEO)

 

Roma, 19 marzo 2021 — Il 22 e 23 marzo si terrà online, su piattaforma Zoom, il webinar Dal Mediterraneo al Sahara. La cooperazione tuniso-italiana in archeologia e nel Patrimonio Culturale, pensato e co-organizzato di concerto tra ISPC-CNR, Sapienza Università di Roma, SAIC e ISMEO.

L'incontro ha lo scopo di presentare lo stato delle indagini relative ai progetti di ricerca multidisciplinare, che coprono un arco cronologico che va dalla preistoria al periodo islamico e in cui sono attualmente coinvolti team tuniso-italiani, evidenziando anche le criticità e le misure prese, o al momento solo programmate, per affrontare l’emergenza sanitaria attuale.

Anche in questa formula online, infatti, sarà utile il confronto fra i numerosi protagonisti che operano in Tunisia al fine di elaborare comuni strategie che aiutino a superare questo difficile momento.

Il webinar si prefigge inoltre di favorire il dialogo fra i protagonisti delle ricerche e il pubblico di specialisti e appassionati che vorranno intervenire.

L’evento, che includerà undici presentazioni, sarà aperto la mattina del 22 di marzo con i saluti istituzionali della Direttrice ISPC-CNR, Dott.ssa Costanza Miliani, a cui farà seguito un messaggio d'auguri da parte della Direttrice dell'Istituto Italiano di Cultura a Tunisi, Dott.ssa Maria Vittoria Longhi. Il Prof. Attilio Mastino, Presidente della SAIC, chiuderà l’evento il 23 marzo dando coerenza alle tante voci che interverranno.

Per partecipare al webinar basterà registrarsi su Eventbrite, a questo link.

Per avere dettagli sul programma, troverete la lista degli interventi in questo link.

 

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In particolare, lunedì 22 marzo, dalle 10.45 alle 11.15: Cartagine, l’anfiteatro e i quartieri urbani nordoccidentali: risultati preliminari di un nuovo progetto di ricerca

 

A cura di Giovanni Di Stefano (Università della Calabria), Hamden Ben Romdhane (Institut National du Patrimoine, Tunisia), Lorenzo Zurla (Università degli studi di Messina), Ines Ballouchi (Université de Tunis la Manouba, Tunisia), Slim Bechrifia (Institut National du Patrimoine, Tunisia), Dominique De Caro (Universidad Carlos III de Madrid), Stefania Fornaro (Università degli studi di Messina) con la collaborazione del Professor Maurizio Paoletti (Università della Calabria).

 

Le indagini in corso a Cartagine a cura dell’equipe tunisina-italiana si svolgono al limite nord occidentale dell1 abitato, fra l'anfiteatro, il decumano massimo, il decumano I e II sud e i cardi XV-VII est. Le ricerche, con survey, sono state indirizzate nelle insulae urbane e nell'anfiteatro, con i primi rilievi strumentali. L'area dove si svolgono le indagini è un unicum perché è preservata da attività edilizie moderne. La campionatura sistematica per unità territoriali (m i 35x35), coincidenti con le supposte insulae urbane, dei reperti è stata georeferenziata.

I rilievi e i dati topografici sono riferiti al sistema UTM WGS 8433n ed è stata creata una piattaforma GIS. È stata realizzata una distribuzione spaziale e cronologica dei reperti. Le unità territoriali ricognite con il survey hanno confermato che l'occupazione delle insulae urbane è avvenuta fra il III e il IV see. d. C. Sono state rinvenute varie classi di ceramica sigillata, anfore da trasporto, ceramica da fuoco e da dispensa e ceramica comune. Al limite del cardo XI est, fra il decumano massimo e il decumano I sud sono stati esplorati i resti di un edificio termale di cui è stato eseguito un primo rilievo. Nell’anfiteatro è iniziata la sistematica ricognizione per la verifica strumentale delle misure del monumento, con l'individuazione delle parti architettoniche appartenenti a due fasi edilizie.

Queste indagini sono particolarmente promettenti per la storia urbana di Cartagine romana.

 

Relatore: Giovanni Distefano (Università della Calabria)

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Locandina 1
Locandina 2

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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