Cultura
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Ragusa, 21 giugno 2015 – “Il ventaglio tra arte e storia”: è il titolo della mostra d’arte  in corso in questi giorni al teatro Donnafugata a Ragusa Ibla. 

Caterina La Rosa è l’artista che espone un numero considerevole di ventagli realizzati ispirandosi a quelli che nel corso dei secoli hanno rappresentato l’evoluzione del prezioso oggetto il cui uso si perde nella notte dei tempi, quando l’uomo, per muovere l’aria o scacciare gli insetti, agitò inconsciamente la mano.

Si tratta di un viaggio affascinante di tutto il continente attraverso ogni tipologia di ventaglio sia per periodo storico di riferimento a dimostrazione del fatto che esso è stato in uso da sempre presso ogni civiltà. 

La mostra in corso a Ragusa Ibla è visitabile sino al 30 giugno e offre a tutti i visitatori la possibilità di scoprire qualcosa di più su un oggetto ormai un po' dimenticato che un tempo ogni signora non mancava mai di portare con sé, il ventaglio, appunto. 

Accessorio quasi indispensabile per poter trovare un po' di sollievo in ambienti sovraffollati e mal areati come dovevano essere soprattutto le sale da ballo o i teatri in quelle epoche, visto che gli stretti corpetti imposti dalla moda del tempo già davano poco possibilità alle signore di respirare in modo corretto.

Il ventaglio aveva però una funzione che andava ben oltre il suo scopo primario e poteva giocare un ruolo importante nel corteggiamento amoroso. Esisteva infatti un vero e proprio “linguaggio non verbale”, un “codice”, che le signore usavano normalmente per comunicare con i loro spasimanti (i quali conoscevano chiaramente quel codice) in occasione di balli, feste e riunioni mondane in genere, che sfruttava proprio il ventaglio come mezzo di comunicazione. Un linguaggio ormai perduto che è bello poter riscoprire anche attraverso questa mostra. 

Tra gli oggetti d’arte che nel passato furono d’uso quotidiano il ventaglio occupa sicuramente un posto di una certa importanza non legata soltanto alla sua funzione primaria. Tuttavia sino ai secoli XIX e XX si trovano poche notizie scritte sui ventagli, rari libri sull’argomento e quel che si sa  proviene da opere letterarie e cataloghi di mostre e d’ aste per lo più stranieri. 

Da ciò si desume che la storia del ventaglio abbia fatto una certa fatica ad inserirsi nella storia del costume. Il ventaglio è di origini molto antiche ed ha assunto varie forme nel tempo così come ha svolto diverse funzioni. Ciò che resta del passato ha dato origine ad un certo collezionismo, ma la manifattura del ventaglio rimane sempre un’arte marginale che interessa pochi. 

Tuttavia chi conosce e apprezza i ventagli non solo per la più semplice ed ovvia delle loro funzioni che è quella di alleviare il fastidio dell’eccessivo calore estivo, sa bene che un ventaglio può essere una piccola opera d’arte capace di trasmettere emozioni e di essere una gioia per gli occhi. Proprio come accade per i ventagli realizzati con sapienza da Caterina La Rosa che con la sua mostra al Teatro Donnafugata di Ibla offre una evidente riprova. 

 

 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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