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  • Autore: Domenico Pisana
  • Titolo: Nella trafitta delle antinomie

Ad Acate sarà presentata la raccolta poetica italo-romena di Domenico Pisana, Nella trafitta delle antinomie, tradotta dal poeta Stefan Damian

 

Acate, 2 gennaio 2023 — Il Circolo di Conversazione di Acate ospiterà sabato 7 gennaio il poeta e scrittore modicano Domenico Pisana, presidente del Caffè Letterario Quasimodo. Sarà presentato , alle ore 17.30, la raccolta poetica Nella trafitta delle antinomie, pubblicata in Romania dalla Casa editrice  Editura Şcoala Ardeleană  diretta da Vasile George Dancu, ed edita in Italia dalle Edizioni Helicon di Arezzo con prefazione dell’italianista Dario Stazzone.

La raccolta di Pisana è stata tradotta da Stefan Damian, poeta, scrittore, saggista, filologo rumeno, che dal 1993 ha insegnato italiano nelle università di Alba Iulia e Cluj-Napoca, per sei anni è stato direttore della cattedra di lingue e letterature romanze, Facoltà di lettere dell'Università Babeș-Bolyai della Romania.  

La raccolta oggetto dell’incontro è anche stata insignita dal Centro Lunigianese di Studi Danteschi del “Premio speciale della Critica” nel quadro della XIII Edizione del Premio Internazionale di Poesia per la pace universale “Frate Ilaro del Corvo”.

La serata, che sarà moderata da Antonio Cammarana, referente culturale del Circolo di conversazione, vedrà il saluto di Salvatore Stornello, presidente del Circolo di Conversazione di Acate, mentre a relazionare sul libro sarà l’insegnante Amalia Iannicelli.

L’evento sarà arricchito da letture di poesie a cura di Salvatore Cultraro e Giovanni Lantino e da intermezzi musicali della pianista Aurora Muriana.

«Ringrazio gli organizzatori del Circolo di Conversazione acatese  – dice Domenico Pisana –  per lo spazio dato a questa mia raccolta poetica, che ha una chiara “cifra civile” e che intende cogliere – come ben ha scritto la poetessa Giuseppina Rando – le antinomie del nostro tempo  con poesie colme dell’insensatezza degli esseri umani e di voci che testimoniano il naufragare, l’affondare, il vivere nel caos delle contraddizioni tanto che nessuno riesce più a distinguere la realtà dalla finzione, il vero dal falso. Questa mia raccolta ha una connotazione di forte impegno sociale e politico nel senso più alto del termine, quello – come rileva Raffaele Puccio -  della consapevolezza di una appartenenza a una comunità che si nutre, si sostanzia, si espande e si manifesta nella sua pienezza attraverso l’impegno solidale di tutti e di ciascuno».

Salvo Micciché

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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