Scicli
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Scicli, 21 marzo 2015 – Come tradizione, nel sabato più vicino al 19 marzo, giorno dedicato dalla Chiesa al Patriarca San Giuseppe, padre putativo di Gesù Cristo, si tiene la tradizionale "Cavalcata", una manifestazione da sempre volta a ricordare la Fuga in Egitto.

La Cavalcata non è "una cavalcata", niente gare, pali, ecc..., anche se poi i migliori cavalli bardati con "pesantissima" (in barba ai detrattori) spugna adornata di fiori primaverili, di "bàlucu" (violaciocca, dal latino "baculum", il bastone di San Giuseppe), gigli di campo, erba "spatulidda", garofani...

La Cavalcata classica era una passeggiata a seguito della Sacra Famiglia, Maria SS., Giuseppe il Patriarca e il Bambin Gesù, con soste, "armati" di ciaccàre, presso i "pagghiari", falò lungo i principali quartieri (ora se ne fanno ben pochi, quasi nulla, "per colpa" del metano, per sicurezza e altre "modernità"...

La Cavalcata è anche l'orgoglio dei bardatori di vedere il proprio cavallo premiato e di poter offrire auguri a San Giuseppe, anche al grido, direi ancestrale quasi, di "Patrià, patrià, Patriarcaaaaa!".

La Cavalcata è Scicli, come La festa della Madonna delle Milizie, come l'Uomo Vivo, il Gioia di Pasqua. Da vedere, e consigliare ai turisti e a tutti quanti.

Obbligatoria la visita alla Chiesa di San Giuseppe, dove Don Ignazio La China aspetta tutti, perché non si dimentichi mai che la Cavalcata è prima di tutto la festa del Patriarca, un momento religioso, non solo culturale, e men che mai "pagano".

E noi, come sempre, la dedichiamo alla memoria di Padre Angelo Cargnin, sangiusepparo adottato da Padova, parroco per decenni della chiesa e fervente sostenitore della Cavalcava e dell'annessa "Cena", con quel "parli chi vuole..." tipico del banditore e il sorteggio del biglietto del "porco" (come lo chiamava). Altri tempi...

 

Salvo Micciché

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In questo link su Facebook una sintesi che riportiamo qui di seguito...

 

Quest’anno 2015: 21 marzo

La data. Nel Calendario Gregoriano la festa di San Giuseppe come tutti sanno cade il giorno 19 marzo. La Cavalcata di San Giuseppe viene  celebrata a Scicli il sabato più vicino a questa data e pertanto, nel 2015, il giorno 21 marzo. Questa è la festa iscritta al Registro delle Eredità Immateriali della Regione Siciliana (R.E.I.).

Le Feste del R.E.I. a Scicli. Le manifestazioni Sciclitane inscritte al R.E.I.: Cavalcata di San Giuseppe, Settimana Santa, Pasqua di Resurrezione, Madonna delle Milizie, Canzoncine dell’Immacolata.

 

Che cosa è la Cavalcata di San Giuseppe. La Cavalcata è una manifestazione religiosa a tutti gli effetti poiché rievoca la fuga della Sacra Famiglia in Egitto. Consiste nella sfilata di cavalcature artisticamente bardate a mano con fiori, vere opere d’arte. Non è una manifestazione ippica. 

Eventi collaterali. Una importante e attraente anteprima della Festa cade nel sabato precedente, nella frazione marinara di Donnalucata. Spesso si associa una sfilata di carretti siciliani riccamente dipinti dagli artigiani locali e un mercatino di prodotti tipici. Durante la settimana è possibile assistere alla bardatura dei cavalli e conoscere i segreti dell’arte della bardatura presso il Museo della Bardatura (Scicli, via Spadaro).

 

La Cavalcata di San Giuseppe

Innestata su un residuo di quei drammi sacri che si inscenavano nel Medio Evo per propiziare un buon raccolto, gradualmente è stata "assimilata" dal Cristianesimo per farne una festa religiosa in onore del Santo Patriarca.

Ricca di suggestioni è la lunga e laboriosa preparazione delle straordinarie bardature dei cavalli; nei "dammusi" (ambienti a pianterreno delle abitazioni), un gran numero di persone, su una orditura di rami di palme, ( oggi largamente sostituiti dalla tela di juta), intesse migliaia di violaciocche (u bàlucu), componendo magnifici "quadretti" raffiguranti la Sacra Famiglia e svariati simboli sacri.

I cavalli così bardati, montati da cavalieri vestiti con i caratteristici costumi della tradizione contadina, muovono da un unico punto di raccolta, in prossimità della piazza principale della città, dirigendosi verso il sagrato della chiesa dedicata al Santo; qui, una commissione esterna esaminata l'originalità e l'effetto scenografico delle bardature e dei "gruppi di cavalieri" e subito dopo, in un tripudio di suoni e al grido di "PATRIA' - PATRIA' -PATRIARCA!, il coloratissimo corteo, con la Sacra Famiglia in testa, si snoda per le vie della città dove, in vari punti e quartierisono accesi i "pagghiara", faloattorno ai quali si raccoglie la gente del vicinato in attesa del passaggio della "Sacra Famiglia".

 

Ad accrescere la suggestione della caratteristica sfilata si aggiungono  i"ciaccari": fasci di ampelodesmo che i cavalieri e la gente del popolo tengono in mano, accesi, per "far luce" alla Santa Famiglia.

Oltre il fatto religioso, aggiunge colore al folklore la competizione trai gruppi dei "bardatori", i partecipanti che, nella "gara" mettono  il massimo impegno nel realizzare manufatti di altissimo pregio artistico ed artigianale.

I cavalieri indossano pantaloni e gilet di velluto nero, camicia bianca ricamata, fascia multicolore intessuta ai fianchi, fazzoletto rosso al collo e ancora burritta, stivali e pipa di canna; ogni cavallo viene "scortato" da altri personaggi, che durante la serata si alternano lungo il corteo. 

Negli  anni questa manifestazione si è dovuta adattare alle mutate condizioni della città.  La rete di metanizzazione sottostante la pavimentazione stradale non consente più gli enormi falò, con le cataste di frasche e masserizie, che si accendevano al passaggio della Sacra Famiglia e dove venivano arrostite succulente pietanze a base di carne; tuttavia la tradizione prosegue e intorno a piccoli fuochi accesi nei quartieri della tradizione ci si riunisce per banchettare con salsicce e braciole che vengono offerte ai passanti.

 Restano intatti, gli elementi dell'antico rito e con essi il fascino e la suggestione della "festa": il fuoco, come elemento sacro, dal chiaro significato catartico; la violaciocca, fiore primaverile, per celebrare la fine dei rigori invernali e il risveglio della vita, il fascino di un evento dalle forti connotazioni aggreganti, nel quale l'intera comunità cittadina, ancora oggi, si riconosce...

 

 In archivio, a Scicli, la bella Cavalcata di San Giuseppe 2015

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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