Ragusa e dintorni
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

Ispica, 5 maggio 2017 – Il Circolo “Sikelion” è orgoglioso di annunciare quella che ha tutta l’aria di essere la scoperta dell’ennesimo sito archeologico in territorio ispicese. Autore del ritrovamento il socio Gaetano Donzella il quale, lo scorso 20 aprile, ha pertanto accompagnato in un primo sopralluogo il presidente di Legambiente, Josè Bellisario, il socio Stefano Marina e l’archeologa Anna Maria Sammito, funzionaria della Soprintendenza di Ragusa.

I quattro si sono recati in Contrada Palazzelli, non distante dal civico cimitero di Contrada Garzalla. Motivo della visita la presenza di due carraie (ossia di due coppie di binari scavati nel terreno), poste una nella parte alta ed una in quella più bassa di un promontorio roccioso. È probabile che esse fossero utilizzate, in epoca assai risalente, per il trasporto di blocchi di pietra da una vicina latomia. Le due piste (accanto alle quali si trova ancora un grande blocco di pietra, a conferma dell’attività estrattiva che vi si svolgeva) corrono quasi parallele e si estendono per circa un chilometro dal centro abitato verso un braccio minore del canyon di Cava Salvia (a sua volta diramazione di Cava d’Ispica).

La dott.ssa Sammito (competente, oltre che per il territorio di Ispica, anche per quelli di Modica, Scicli, Pozzallo, Giarratana e Monterosso Almo) ha subito mostrato un vivo interesse, segnalando tuttavia la difficoltà di operare un’esatta datazione. Senonché, nel corso del medesimo sopralluogo si è poi accertata la presenza, a ridosso e nell’incavo del costone, di un piccolo edificio munito di un sedile e di una croce scolpiti nella roccia: ciò farebbe ipotizzare che si tratti di una chiesa rupestre, la cui notevole antichità sarebbe comprovata proprio dalla circostanza che di tale luogo di culto si fosse persa ogni memoria. Nei pressi, una grande fossa scavata anch’essa nella roccia potrebbe essere traccia di un’antica catacomba.

«Nella stessa occasione, infine, il dott. Donzella ha individuato una grotta a due livelli, tra loro comunicanti attraverso una scalinata interna (in dialetto: uno “ddiere”), e nelle immediate vicinanze ha rinvenuto frammenti di vasellame risalenti al periodo tardoantico  (attorno all’VIII secolo d.C. [in realtà Alto Medioevo])», scrivono.

 

Al termine, la funzionaria ha ringraziato il dott. Donzella ed il Circolo per avere segnalato prontamente il ritrovamento ed ha promesso che la Soprintendenza eseguirà a breve ulteriori rilievi, nonché alla mappatura e perimetrazione del sito. 

«Desidero assicurare ai nostri concittadini ed all’amico Donzella, che è stato anche mio predecessore alla guida del Circolo e col quale colgo l’occasione per congratularmi, che Legambiente continuerà a battersi instancabilmente per una valorizzazione ecosostenibile del nostro territorio, di cui questa scoperta ha confermato la ricchezza», ha commentato a margine il presidente Bellisario. 

«A quest’ultimo proposito – ha aggiunto – confermiamo fin d’ora la nostra più ampia disponibilità a collaborare con le Istituzioni affinché il sito venga posto quanto prima sotto tutela: vicino ad esso, infatti, un privato sta eseguendo lavori di sbancamento, e sarebbe un gravissimo danno per tutti se, nel corso di tali interventi, la sua integrità venisse compromessa».

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.