Scicli
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Scicli, 19 agosto 2014 – Ancora una volta Scicli è stata protagonista indiscussa di un evento che ogni anno incuriosisce e attira un folto numero di turisti e non solo. È l’”Infiorata a Cavallo” di Scicli, appuntamento imperdibile, che mette al primo posto la bellezza dei colori e l’arte in tutte le sue forme.

Ogni edizione dell’Infiorata ha avuto per oggetto un tema diverso: la parte barocca di Scicli, le stazioni della Via Crucis, i santi. Quest’anno è stata dedicata ai Papi, in particolare a: Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Papa Francesco.

L’Infiorata, come di consueto, un piccolo tempio dedicato a Italo Barocco, un simpatico "cane simbolo" che molti sciclitani ricordano con affetto, che anche questa edizione accoglie col suo dolce sguardo i visitatori. 

L’intima peculiarità dell’Infiorata è strettamente correlata alla bravura, pazienza e maestria di tutti coloro che partecipano alla realizzazione di questo evento e alla decorazione dei bozzetti. Generalmente i bozzetti vengono “colorati” con i petali dei fiori. Invece, in occasione di quest’Infiorata, sono stati utilizzati: cous-cous (per decorare i volti e le mani dei pontefici) e il riso (presente in varie tonalità; azzurro per il cielo, rosso e giallo per i paramenti, blu scuro e fucsia per gli stemmi). Tutto realizzato alla perfezione e ponendo la massima cura ed attenzione anche ai minimi particolari quali, ad esempio, gli occhi delle maestose figure dei pontefici. Un risultato sicuramente unico che può raggiungere solo chi si dedica da anni all’arte dell’infiorata.

Oltre ai bozzetti, l’Infiorata è stata arricchita dalle bardature, ovvero decorazioni fatte di petali di fiori, rametti e palme, che coprono il vellutato manto dei cavalli. Bardature utilizzate principalmente per le sfilate dei cavalli e carretti siciliani e cavalcate in onore di San Giuseppe.

L’Infiorata converge ai piedi della maestosa chiesa di Santa Maria La Nova, la cui facciata è diventata, per l’occasione, più imponente, grazie anche ai giochi di luci proiettate sull’antico impianto chiesastico.

Insomma, un’edizione in cui si sono incontrati colori, luci, tradizioni, ricordi e anche tanta religiosità.

 

Lucia Nativo

 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry