Scicli
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Scicli, 8 gennaio 2017 – Con Antonino Manenti se ne va un pezzo di storia della città di Scicli.

L'oramai "storico" stagnino di San Bartolomeo è morto oggi all’età di 79 anni.  A Scicli Manenti era conosciuto da tutti come Ninu u lantirnaru.  

All’età di 6 anni inizia a lavorare in una bottega come stagnino. A 15 anni si è messo in proprio. Negli ultimi anni la sua bottega al quartiere San Bartolomeo era divenuta tappa fissa dei tanti turisti.

Ninu u lantirnaru o u russu, come lui stesso aveva scritto nella sua bottega, era l’amico di tutti, persona umile e di sani principi, "artigiano dal 1952", come orgogliosamente aveva fatto scrivere nel suo grembiule.

Da anni ormai in pensione, non abbandonava mai però la sua bottega, dove realizzava piccoli capolavori molto apprezzati in particolar modo dai turisti.

“U Lantinaru” (lo stagnino per le lanterne, in una traduzione letterale), vecchio mestiere ormai inesistente, “Lo Stagnino” colui che ripara e aggiusta ogni oggetto di latta o rame (nella foto pubblicata si vedono un paio dei prodotti più caratteristici che gli richiedevano – a parte la "quartara" per l'acqua –, la ...cafettiera per raccogliere i fico d'india senza prendere le spine).

“Ninu U Lantinaru” è stato uno delle ultime testimonianze di questo antico mestiere, una grande testimonianza di un passato che purtroppo non ritornerà mai più. La semplicità, l’onestà, e la laboriosità di un semplice uomo, Don Ninu, che rimarrà per sempre nel ricordo di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo. E tanti turisti lo ricorderanno ancora per la sua allegra voglia di spiegare loro tutto di tutto, della sua Scicli "com'era 'n'avôta", com'era un tempo...

I funerali saranno celebrati martedì 10 Gennaio alle ore 10 nella Chiesa di San Bartolomeo

 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry