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Il Concerto “Live at home 2.0” ha ricevuto spazi ed attenzione in Italia e in Europa ed approda domenica 12 ottobre a Ragusa Ibla 

 

Ragusa, 10 ottobre 2014 – La Fondazione San Giovanni Battista, nell’ambito delle attività culturali promosse dall’ente, organizza la serata musicale con Giovanni Caccamo presso l’Auditorium San Vincenzo Ferreri, domenica 12 ottobre alle ore 20.30. L’attenzione all’arte, la promozione dei giovani, la valorizzazione di ogni opportunità per la città sono i valori che hanno ispirato l’iniziativa.

 

«Il vescovo Paolo Urso – dice Tonino Solarino, presidente della Fondazione – ci ha più volte sollecitato a promuovere le risorse e i giovani della nostra comunità. Giovanni Caccamo è un sicuro talento scoperto da Franco Battiato e prodotto dalla Sugar di Caterina Caselli. 

È un artista che si sta affermando e che presenta dinanzi a sé notevoli spazi di carriera. Di Giovanni Caccamo colpisce l’originalità, la maturità narrativa, la ricca interiorità dei suoi testi, la sua voce, la straordinaria “empatia relazionale e musicale». 

Il concerto “Live at Home 2.0” ha ricevuto spazi ed attenzione in Italia ed in Europa e si appresta ad oltrepassare i confini continentali. Segno di un interesse internazionale crescente che Giovanni Caccamo sta attirando attorno a sé. 

 

«Per me – afferma Giovanni Caccamo - è molto importante che qualcuno, anche a Ragusa, creda in quello che faccio. Posso dire che, in questo caso, il concerto si potrebbe chiamare “Live at my home”. 

Il concerto di domenica è organizzato dalla Fondazione San Giovanni Battista. Una realtà che si occupa soprattutto di accoglienza degli stranieri. Mi pare che, in piccolo, questa grande missione risponda all’essenza del mio progetto. Per accogliere qualcuno devi aprire le porta della tua casa, dare fiducia a uno straniero e ascoltarlo».

 

 

L’ingresso al concerto è libero fino ad esaurimento posti e sarà preceduto da un incontro con l’artista presso l’Antico Convento nei Giardini Iblei per un aperitivo ad inviti. 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

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