Spettacolo
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Ragusa 31 luglio 2017 – Grande prova della Compagnia Godot di Ragusa. La presenza si Massimo Venturiello ha siglato la mini rassegna. 

E fu così che “Pirandelliana” conquistò il pubblico a Donnafugata, nello scenario perfetto della scalinata del castello che dirada sul parco. Applausi  e grande ovazione finale ad ogni spettacolo. “Questa sera si recita a soggetto”, “La vita che ti diedi”, “Sei personaggi in cerca d’autore”, “La Patente”, “La giara”, “Così è (se vi pare)” ed altre note pièces teatrali del grande drammaturgo siciliano Luigi Pirandello, curate e adattate dall’attrice Federica Bisegna per la messa in scena della Compagnia Godot,  in una "tre giorni" di grande impatto emotivo al Castello di Donnafugata. L’incipit è stato affidato al tema dell’amore materno in cui una professionale Federica Bisegna ha fatto riapparire sulla scena il pathos della tragedia greca. Con “La vita che ti chiedi”, infatti,  l’amore materno è capace di nutrirsi anche solo del ricordo di un figlio ed il “coro” delle giovani attrici ha intensificato il dialogo esprimendo giudizi differenti sull’argomento.  

Rendere omaggio ad un grande figlio della nostra terra nel suo 150° anniversario dalla nascita: questo l’intento di Federica Bisegna e Vittorio Bonaccorso per questo strepitoso spettacolo che ha coniugato in tutte le sue sfumature il verbo “far teatro” e la presenza dell’attore Massimo Venturiello, artista di grande levatura nazionale, ha accresciuto quel magico mondo pirandelliano la cui lettura ha sempre suscitato curiosità e interpretazioni varie, interrogativi e mai certezze, sorrisi e amarezze. Un continuum di opere che si sono sapientemente intrecciate tra loro e hanno toccato le varie corde dell’animo umano, tra verità e follia. Il tutto realizzato ad arte grazie all’intervento di Vittorio Bonaccorso che ne ha curato la regia e l’impianto scenico, dimostrando ancora una volta, le sue innate e affilate capacità attoriali e direttive.  

Sulla scalinata annessa al castello, gli attori, tra cui molti giovani leve della Compagnia Godot, hanno cambiato pelle e stile e movenze e abito e toni per passare da un personaggio all’altro cavalcando l’onda pirandelliana che li ha totalmente avvolti in quell’atmosfera omonima volutamente resa dalla regia. Dalla signora Frola e il signor Ponza all’umorismo di Zi Dima, dall’aria smarrita e perplessa dei sei personaggi in cerca d’autore alla maschera da menagramo del signor Chiarcaro e così via.  

Il cameo di Massimo Venturiello sul finale e la sua espressiva e accurata cantata in dialetto siciliano hanno impreziosito l’effetto scenico. Con lui ha fatto “ingresso” sulla scena anche la vita e la morte, soggetti poste  sullo stesso piano,  due sorte che giocano costanti nell’opera pirandelliana. 

Un plauso doppio a chi come Federica Bisegna e Vittorio Bonaccorso hanno voluto cimentarsi in temi così impegnati che nonostante le difficoltà interpretative dettate dalla complessità delle opere scelte hanno coinvolto positivamente anche i giovani attori.  Ultima replica domani, 1 agosto 2017, alle 21,30 sempre sulla scalinata del Castello di Donnafugata

 

Giovannella Galliano

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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