Spettacolo
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«Evitare i posti affollati e rimanere a casa, il tutto per la prevenzione nostra e degli altri».

Ragusa, 10 marzo 2020 – Stare a casa non è poi così male, si riguardano vecchie fotografie, si riprendono romanzi impolverati oppure ci si racconta delle storie. Da qui è partita l'idea di Angelo D’Agosta, "artista a 360°", attore, regista e autore teatrale, ormai noto anche al pubblico ragusano per aver interpretato Dante Alighieri nel grande successo dell’Inferno messo in scena a Cava Gonfalone.


“#Raccontiamoci delle storie” è l’hashtag di quello che sta realizzando Angelo D’Agosta, che sostiene: «Io non sono un medico, racconto storie per mestiere. L’unico modo per fare la mia parte in questo periodo non proprio felice è quello di continuare a raccontare storie. Come farlo se i teatri e i cinema sono chiusi? Ecco la mia proposta: insegnanti, studenti, spettatori, io sono disposto a raccontare delle storie, qualsiasi storia, realizzerò un video di tre minuti e ve la racconterò. Così i mi sentirò utile».
Se ci pensiamo bene, nei secoli sono accaduti dei momenti tristemente noti e caratterizzati da epidemie che, purtroppo, sono sempre esistite e hanno rappresentato nocumento alla salute di un’intera comunità. Ma è stato proprio in tali periodi che l’essere umano si è ingegnato a tirare fuori le idee più geniali.
Facendo un esempio a caso, nel 1348 Firenze fu invasa dalla peste. In quell’epoca, un giovane di trentacinque anni, Giovanni Boccaccio, costretto tra le mura di casa, sentì il disperato bisogno di far qualcosa per passare il tempo, e decise così di raccontare delle storie.

Ma cosa scrivere?

D'Agosta: «Occorre l’ispirazione per scrivere e raccontare e Boccaccio trovò ispirazione proprio nell’epidemia. Iniziò a raccontare di un gruppo di dieci ragazzi che, per sfuggire alla peste, si rinchiusero in una casa tra le campagne toscane per dieci giorni. Come trascorsero il loro tempo? Raccontandosi dieci storie al giorno, parlando di tutto: amore, fortuna, tradimenti, difetti e virtù di uomini e donne. Nacque così il Decameron. Una delle opere d’ingegno più famose al mondo, che evidenziò la capacità dell’arte di andare oltre le disgrazie».


Angelo D’Agosta, prendendo spunto dall’opera di Boccaccio ha deciso di mettere a disposizione il suo talento per raccontare le storie a chi le storie ha il piacere di ascoltarle, e non solo, anche agli insegnati e studenti. Questo brutto periodo passerà. Si ritornerà a scuola, al teatro, al cinema, ritorneremo alla vita di tutti i giorni, ma intanto – egli suggerisce – raccontiamoci delle storie. 


Lucia Nativo

ph Luca Guarneri/SEF

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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