Ragusa e dintorni
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Pozzallo, 10 novembre 2014 – “Hanno spinto il Comune di Pozzallo nel baratro”. 

Il Sindaco di Pozzallo, Luigi Ammatuna, con questo commento lapidario spiega l’esito della mancata approvazione del Piano di riequilibrio decennale per sanare circa 20 milioni di euro di debiti ereditati dalle precedenti amministrazioni e che, inevitabilmente, porterà il Comune di Pozzallo al dissesto finanziario.

Non sono bastati i voti di tutti i consiglieri di maggioranza, Gugliotta (PSI),  Barrera (PSI), Ferranti (PSI) e Rosa (PSI), Sudano (Pozzallo Giovane), Minardo (Pozzallo Giovane), Giardina (Pozzallo Giovane), del capogruppo del Pd Francesco Ammatuna  e di Salvatore Duri (indipendente ma eletto nelle file di Sel) a scongiurare il dissesto. 

Infatti, l’astensione del Presidente della civica assise Gianluca Floridia  (SEL) e dei consiglieri comunali Azzarelli (indipendente ma eletta nelle file del PSI), Galazzo (Sel), Strazzulla (Sel), Toscano (indipendente ma eletto nell’Mpa), Asta (Cantiere popolare), Zocco Pisana (Città comune), Ruffino (Popolo dei moderati), Santaera (Il Timone), ha praticamente decretato il fallimento dell’Ente.

 

“L’irresponsabilità di questi nove consiglieri comunali – dice il Sindaco Luigi Ammatuna - ha determinato il fallimento del Comune di Pozzallo con ricadute estremamente negative per tutti i cittadini e per la città. Trovo sconcertante che pezzi di società civile e alcuni componenti di forze politiche che hanno contribuito pesantemente all’indebitamento del Comune di Pozzallo, oggi festeggino e cerchino di scaricare sul sottoscritto le colpe del dissesto.

Anzi, pur consapevoli dei danni perpetrati nel tempo, oggi hanno deciso di dare il colpo di grazia all’Ente e a tutti i cittadini, noncuranti delle pesanti conseguenze che subiranno i pozzallesi. 

Comunque, sono sereno perché in questi due anni e mezzo di legislatura ho dato il massimo assieme alla mia Giunta e ai consiglieri comunali che mi hanno sostenuto, non risparmiandomi in termini di tempo e di sacrifici economici e personali, a servizio della città e dei miei concittadini. La mia coscienza è pulita. Amo la città e per i restanti due anni e mezzo che mancano alla fine della legislatura profonderò lo stesso impegno di prima sempre finalizzato al bene comune”.

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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