Ragusa e dintorni
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Pozzallo, 3 luglio 2015 – La problematica relativa alla chiusura dell'ufficio per l'impiego é stata affrontata dal Sindaco di Pozzallo, Luigi Ammatuna, fin da quando é stata paventata la possibilità della chiusura. 

"Appena sono venuto a conoscenza di tale possibilità - afferma il sindaco Ammatuna - ho avviato immediati contatti con il direttore provinciale dei centri per l'impiego della Provincia di Ragusa, Gianni Vindigni, per esternargli la mia preoccupazione auspicando che lo stesso Vindigni si facesse portavoce, presso gli organi preposti, del disagio incontro al quale sarebbe andata la categoria dei disoccupati, già di per sé penalizzati. Infatti, tale scelta avrebbe costretto gli utenti pozzallesi a spostarsi a Modica anche solo per chiedere notizie. 

Nel frattempo, ho avuto modo di dialogare anche con il Sindaco di Modica, Ignazio Abbate, il quale mi ha riferito che si sarebbe recato a Palermo per discutere del problema con l'assessore regionale al lavoro. Per impegni istituzionali precedentemente assunti (mi trovo a Roma per il problema Porto), non ho potuto partecipare a quell'incontro ma Abbate mi ha riferito che la chiusura di luglio é stata momentaneamente spostata a settembre e che, comunque, nel corso di questo mese lo stesso assessore incontrerà i sindaci dei comuni coinvolti per discutere la problematica. 

É la prima volta che si teme tale chiusura che, per il Comune di Pozzallo, suonerebbe ancor più come una beffa dal momento che il sottoscritto ha sempre messo a disposizione i locali, di proprietà comunale, garantendo al contempo la luce, la pulizia ed il materiale di cancelleria. Non era mia intenzione, quindi, restare insensibile al problema, come invece ha affermato l'estensore del comunicato a firma dei consiglieri Toscano ed Asta. Egli infatti ha scritto senza conoscere la mia azione propositiva volta alla risoluzione del problema. 

Capisco che alcuni consiglieri comunali vogliano fare polemica ad ogni costo - termina il Sindaco - però spesso si superano quelli che sono i canoni basilari dell'educazione e del rispetto istituzionale che, in particolar modo, dovrebbero essere conosciuti e rispettati da coloro che lavorano tra le forze dell'ordine e, quindi, al servizio dello Stato".

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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