Religione
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L'arcivescovo eletto Francesco Lomanto scrive il primo messaggio alla Chiesa di Siracusa

 

Siracusa, 31 luglio 2020 — “LʼArcidiocesi di Siracusa – radicata in epoca apostolica, grazie alla visita di Paolo, sostenuta nel cammino di fede dallʼevangelizzazione di S. Marciano, discepolo dellʼapostolo Pietro, e rafforzata nella testimonianza cristiana dalla vita e dalla memoria di S. Lucia – è una Chiesa ricca di forte tradizione spirituale e di solida attività pastorale. A questa Chiesa, che mi attende nello spirito di fede, io vengo nel nome del Signore per amare, servire e donare me stesso“. L’arcivescovo eletto Francesco Lomanto scrive alla diletta Chiesa di Siracusa, ai Presbiteri, Diaconi, Religiosi, Religiose, Seminaristi e Fedeli tutti. Un primo messaggio, un primo “affettuoso saluto nell’attesa di incontrarci” . 


“Ho accolto la nomina di Papa Francesco ad Arcivescovo di Siracusa con grande gioia, assieme ad un senso di forte trepidazione per la responsabilità del ministero e al contempo di intima pace per la certezza che il Signore guida, illumina e sostiene con il suo Spirito i passi del nostro cammino. Anche al momento dellʼannuncio ho avvertito un senso di grande povertà, ma subito mi sono sentito fortificato dalla vostra presenza, dalla viva partecipazione e dalla comune preghiera” scrive l’arcivescovo eletto.
“Nel solco di questa storia siamo chiamati a rendere testimonianza allʼeredità della fede, che «è luce di una memoria fondante, quella della vita di Gesù», che attraversa i tempi, si trasmette alle nuove generazioni e «schiude davanti a noi orizzonti grandi» (LF, 4), per andare avanti con il cuore in alto e con lo sguardo proiettato verso la profondità del mistero di Dio. Lʼincontro di fede con il Dio vivente sosterrà ciascuno di noi e tutte le comunità a «porre in atto i mezzi necessari per avanzare nel cammino di una conversione pastorale e missionaria» (EG, 21).
Conformato a Cristo Pastore mediante il dono sacramentale della grazia episcopale, da Lui vengo posto al servizio indiviso della Chiesa di Siracusa, per la quale mi viene «affidata la testimonianza del vangelo della grazia di Dio e il glorioso ministero dello Spirito e della giustizia» (LG, 21). Il Signore mi sostenga nella piena adesione al suo beneplacito e nella corrispondenza alla grazia del sacramento per un autentico servizio alla Chiesa e per una dedizione a tutti”.
L’arcivescovo ha salutato i presbiteri, i diaconi, gli uomini e le donne di vita consacrata, i giovani del Seminario, i fedeli laici. Ed infine le autorità civili e militari.
“Progrediamo nel cammino della fede con uno sguardo contemplativo per risalire con animo pieno di amore a Dio che ci guiderà passo dopo passo. La Vergine Maria, nostra Madre, la cui infinita tenerezza si è resa tangibile alla nostra Chiesa nella consegna dell’inesauribile significato del segno delle sue Lacrime, consoli i nostri cuori, rafforzi la nostra speranza, incoraggi la nostra testimonianza evangelica e ci doni la certezza che tutta la vita è credere allʼamore di Dio.
S. Marciano e S. Lucia, patroni della nostra Arcidiocesi, ci proteggano, ci guidino e ci sostengano nel nostro cammino”.

 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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