Cultura
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Modica: Annamaria Amitrano dell’Università di Palermo presenta al Caffè Quasimodo la poetessa Cinzia Romano La Duca  

 

“Liberamente”: è questo il titolo del libro della poetessa Cinzia Romano La Duca che sarà presentato nel II “sabato letterario” del Caffè Quasimodo di Modica, che si terrà alle ore 17,30 al Palazzo della Cultura il prossimo 26 ottobre, nel quadro della Stagione culturale 2019-2020 del circolo culturale modicano.

La serata, dopo l’introduzione di Domenico Pisana, Presidente del Caffè Letterario Quasimodo,  vedrà l’intervento di Annamaria Amitrano, docente ordinario di Etnostoria e Antropologia dell’Educazione nell’Università degli studi di Palermo.

Fatima Palazzolo, della Compagnia “Piccolo Teatro” di Modica, e la docente Maria Giunta leggeranno poesie tratte dalla silloge, che porta la prefazione della scrittrice Sandra Guddo, Presidente dell’Università Popolare di Palermo. Intermezzi musicali saranno eseguiti dalla stessa poetessa al pianoforte, mentre  Antonella Monaca, poetessa del Caffè Quasimodo, coordinerà l’evento. 

“Cinzia Romano La Duca - afferma Domenico Pisana - è un’autrice di talento che riesce a far convergere nella stessa direzione poesia e musica con una particolare vitalità; i suoi versi si dispiegano dentro lo scenario dell’esistenza cogliendone le luci e le ombre, le bellezze e le fragilità, così da liberare la “mente” e il cuore dai residui di inquietudine e a dare voce ad un sentimento collettivo capace di stupirsi e rinnovare la vita”.

 Cinzia Romano La Duca ha vissuto per anni a Trieste operando nel sociale e trasferendosi in Sicilia dopo la laurea in “Servizio sociale”. Nel 1990 ha vinto il 1° Premio musicale al Festival del Mediterraneo “Musica 90” di Caltanissetta. Sue composizioni sono pubblicate in diverse Antologie poetiche come “Quattro poeti da leggere”, “Ricordi da ricordare”, “L’altra metà del cielo”, “La pioggia  nella poesia”, “Profumo di zagara” e “Miele amaro”. “Liberamente” è la sua seconda raccolta poetica, dopo “Schegge al tramonto”. 

 

s. m.

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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