Cultura
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Parole di stimolo e incoraggiamento durante l’inaugurazione del nuovo anno accademico 2014/2015. Novità nei corsi di laurea, che con la modalità interclasse prevedono un biennio unico

 

Noto, 10 ottobre 2014 – «La crisi attuale? Saranno i giovani specializzati a risolverla». 

Sono parole di speranza, ma anche di incoraggiamento e stimolo quelle che Antonino Pennisi, Direttore del Dipartimento di Scienze Cognitive, della Formazione e degli Studi Culturali dell’Università di Messina ha rivolto ai numerosi studenti che ieri erano presenti nell’aula magna di palazzo Giavanti per l’inaugurazione del nuovo anno accademico 2014/2015. Un anno che si apre con la riconferma del polo universitario come unico accreditato presso il Miur nel sud est siciliano. 

 

«Siamo al 14esimo anno di vita e questo lo dobbiamo alla competenza e alla passione di tutte le persone che hanno lavorato a questo progetto – ha confermato Pennisi-. Crediamo che sia in atto un cambio di passo fondamentale nella fruizione e nella creazione della cultura, che oggi è sempre più defisicizzata. 

Abbiamo scelto come missione di essere presenti nel panorama culturale e formativo del sud est e crediamo di poter dare il nostro contributo, come abbiamo fatto in questi anni. Vogliamo alzare l’asticella, non accontentandoci di formare i giovani per farli giungere a un titolo, ma insegnando loro a interpretare i nuovi assetti del mondo: oggi tutti hanno la possibilità di raggiungere posizioni importanti ma, allo stesso tempo, occorre la consapevolezza che la competizione non è più con il vicino di banco, ma con il mondo intero. Puntiamo a formare giovani temprati, capaci e ambiziosi, perché da loro dipende la riscossa dell’intera società».

 

Una visione ribadita anche dall’amministratore delegato del Cumo (Consorzio Universitario Mediterraneo Orientale) Salvatore Cavallo, che ha illustrato le dinamiche del mercato della conoscenza, profondamente cambiato negli ultimi anni: «Oggi il mercato delle app su device mobile è stimato 100 miliardi di dollari e si tratta solo di una piccola porzione di quello globale della conoscenza, una nuova entità con cui l’economia deve fare i conti. Chiunque voglia accedere a questo mercato ne ha le possibilità, perché la centralità non è più determinata dalla posizione geografica, ma dalla mentalità con cui ci si confronta. Già negli altri paesi europei sono i giovani specializzati a risolvere alcuni nodi della crisi. Per questo conviene studiare: oggi più che mai lo studio e la specializzazione sono garanzia di una buona affermazione professionale».

 

Plauso all’azione formativa del Cumo anche da parte del Comune di Noto, rappresentato dall’assessore alla Cultura Cettina Raudino: «La città di Noto si è da sempre connotata come un polo vocato alla cultura in tutti i suoi aspetti. Il Cumo rappresenta una presenza di grandissimo valore, che va presidiata e valorizzata dalle istituzioni come motore di sviluppo e di crescita del nostro territorio».

 

Dall’anno accademico appena inaugurato l’offerta formativa sarà connotata dalla novità dei corsi interclasse che, partendo da un biennio comune, consentiranno di scegliere al terzo anno la classe in cui laurearsi, rappresentando anche uno stimolo al conseguimento, con un solo anno accessorio, di una doppio titolo, in Scienze della Formazione e Comunicazione e Turismo Culturale e Dams. 

 

Ancora aperte le iscrizioni al Master di primo livello in “Tecnologie avanzate di Formazione e Comunicazione per le Scienze Cognitive e Pedagogiche”, il cui conseguimento consente, inoltre, di accedere al secondo anno di Laurea Magistrale. 

 

 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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