Cultura
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Comiso 10 gennaio 2015 – Notte nazionale del liceo classico al liceo “Carducci” di Comiso. 

Anche il liceo comisano aderisce all’evento nazionale che si svolgerà in tutta Italia il prossimo 16 gennaio dalle 18.00 alle 24.00. Si tratta di una manifestazione nata da un’idea del professore Rocco Schembra del liceo classico “Gulli e Pennisi” di Acireale e accolta da oltre 100 licei classici di tutta Italia. 

È un evento importante per puntare l’attenzione sul liceo classico che sta attraversando nel nostro paese un momento particolare, in quanto attaccato perché non offre una preparazione professionalizzante.

In difesa della più antica e formativa istituzione superiore italiana sono scesi intellettuali come Umberto Eco, scienziati, uomini politici, e tutti gli insegnanti e alunni dei licei classici italiani. Essi vogliono dimostrare che il liceo classico non prepara sicuramente ad un lavoro, nel senso stretto del termine, ma fornisce una coscienza critica, una capacità di guardare  il mondo, una attitudine allo studio critico e personale, cose che possono essere spese con successo sia nel prosieguo degli studi universitari sia nel mondo del lavoro. 

Le tesi dei difensori del liceo classico sono sostenute dai dati nazionali sui diplomati e laureati in Italia: sono gli alunni del classico ad  avere i voti più alti all’esame di stato e a  concludere prima e con maggiore successo il percorso universitario, qualunque sia la facoltà scelta. Dunque anche gli studenti del Liceo Classico di Comiso scendono in campo per difendere la loro scuola, per far vedere che il liceo classico prepara a 360° e che prepara alla vita.

L’evento si svolgerà a Comiso nella sede centrale del “Carducci” in via Anna Romano Assenza  il 16 gennaio dalle 18 alle 24.

In cartellone vari momenti di confronto: letture, mostre, riflessioni, degustazioni e per chiudere un concerto.

Protagonisti gli alunni che si stanno mettendo in prima linea per dimostrare la loro consapevole appartenenza al liceo classico.

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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